Settore turistico: “Manca personale? Si è tirata troppo la corda, ora contratti equi”

“Convertire gli alberghi obsoleti in staff house, contratti con compensi equi, nuovi modelli organizzativi del sistema turistico per la conciliazione lavoro-famiglia”. La società di consulenza Hotel Klinik ha studiato delle linee guida per contrastare le difficoltà di reperimento di personale specializzato nel settore ricettivo.
“La difficoltà di reperimento di risorse umane specializzate nel settore turistico – ci dice Denis Siric, direttore generale della società di consulenza – credo possa essere affrontata su due livelli. Da una parte c’è la problematica legata alla carenza di alloggi da mettere a disposizione del personale che ancora è appassionato del lavoro nel sistema ricettivo e genera valore per le imprese. Una volta lo staff veniva sistemato anche in seminterrati o locali senza finestre. Oggi, per fortuna, non si accettano più questi standard”.
“Oggi occorre pensare a soluzioni diverse – ha aggiunto Siric – C’è bisogno di alloggi adeguati che però sul territorio non si trovano. Speriamo che nel prossimo futuro si arrivi a trovare soluzioni anche dal punto di vista politico ed amministrativo concedendo la possibilità di riqualificare alcune strutture alberghiere obsolete che potrebbero essere riconvertite per questo tipo di utilizzo”.
Dal post Covid ad oggi si registrato un fortissimo disinnamoramento per le professioni del mondo ricettivo. Perché?
“Durante la pandemia è successo qualcosa e la corda si è spezzata perché per anni è stata tirata tantissimo – ci risponde il Direttore – con contratti e compensi non in linea, con condizioni di lavoro altrettanto non adeguate. Ma non è giusto scaricare la responsabilità suo giovani, tacciati come quelli che non hanno più voglia di fare niente o che pensano solo a loro stessi reclamando tempo libero.
Per certo i giovani sono diversi rispetto a quelli di 30 anni ma sono elementi necessari nelle strutture ricettive. Quindi bisogna entrare in relazione con loro facendo sì che possa tornare in loro l’innamoramento per queste professioni, lavorando sull’allungamento delle stagioni e garantire allo staff contratti per 10 mesi all’anno e, di conseguenza, fidelizzare i talenti costruire percorsi di crescita, investire in formazione, coaching, possibilità di carriera e generare sistemi di premialità eque”.
“I giovani locali fanno altri lavori e quindi bisogna rivolgersi a persone che vengono da fuori regione e dall’estero, che però necessitano dell’alloggio – ha concluso Siric – Così è tutto un auto-incastrarsi dei problemi. Bisogna iniziare a strutturare dei contratti un po’ più coerenti e dei compensi più equilibrati che garantiscano anche quella chiarezza organizzativa che comprende la definizione dei turni di lavoro, dei giorni di riposo e della conciliazione lavoro-famiglia. Sono finiti i tempi dove si lavorava dalla mattina alla sera con azzeramento della vita privata. Bisogna dunque rivedere i modelli che migliorano l’economia interna dell’azienda e le condizioni di lavoro dei collaboratori”.