SERVIZI IGIENICI PER I CLIMBER DELL’ALTO GARDA

L’arrampicata sportiva, non v’è dubbio, da tempo richiama in zona tantissimi appassionati. I negozi dedicati ad Arco sono cresciuti in maniera esponenziale e il turismo legato a questa attività outdoor impera. Però c’è il risvolto della medaglia, quello legato al momento sportivo quando si arrampica in parete sulle diverse falesie del Garda trentino. Le necessità fisiologiche umane lo richiedono, innegabile, ma per i climber, chi li accompagna o per chi solo assiste di servizi igienici sotto alle pareti non ce ne sono. Ecco, allora, la decisione di realizzarne sei da parte della Comunità di Valle che, attraverso la conferenza dei sindaci ha deciso di spendere oltre centomila euro per sei postazioni e procedere anche al ripristino di altre abbandonate negli anni per mancata manutenzione. Questo per evitare liti e discussioni con i proprietari dei terreni che insistono ai piedi delle falesie, laddove per ovvia necessità chi arrampica espleta i propri bisogni, innescando poi discussioni spiacevoli. In Comunità si è deciso che la manutenzione andrà poi fatta dall’APT di riferimento, ossia Garda Trentino S.p.A. e almeno per il prossimo triennio. Dove esiste la possibilità d’allacciamento alla rete fognaria si cercherà di realizzare servizi con caratteristiche uguali, laddove invece non c’è rete fognaria si adotterà una soluzione che non prevede l’utilizzo dell’acqua ma funzionano come un servizio di biocompostaggio. Il posizionamento di queste ultime sarà fatto a Laghel, Nago Torbole e la falesia di Segrom sul Baldo, mentre servizi igienici “tradizionali” saranno realizzati sul Ponale, Sottocastello a Drena e sul monte Brione, I frequentatori delle zone interessate, dunque, troveranno un ulteriore motivo in più per venire nel Garda trentino, quel servizio igienico che ormai realizzare non era più procrastinabile. Infine saranno sistemati e rimessi in funzione altri sei servizi esistenti ma che col tempo erano andati abbandonati.