«Senza salario dignitoso non c’è coesione sociale»: il bilancio di fine anno di UGL Trentino

La fine dell’anno diventa occasione per tirare le somme e guardare con lucidità alle scelte compiute, distinguendo ciò che funziona da ciò che va corretto. È con questo spirito che UGL Trento ha diffuso un articolato comunicato, firmato dal segretario provinciale Leonardo Iania, incentrato sui temi del lavoro, del salario, delle pensioni e del welfare, sia a livello nazionale sia provinciale.
Al centro dell’analisi c’è un concetto chiave: senza un salario dignitoso non può esistere vera coesione sociale. Un principio che, secondo il sindacato, deve tornare a orientare le politiche pubbliche se si vuole ridare stabilità alle famiglie e prospettive alle nuove generazioni.
Le misure nazionali sul lavoro
Sul piano nazionale, l’UGL Trentino riconosce alcuni segnali positivi contenuti nella Legge di Bilancio. In particolare viene valutata favorevolmente la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35 al 33 per cento per i redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro, così come la conferma del trattamento integrativo per i redditi più bassi, interventi che producono un beneficio reale, anche se limitato, nelle buste paga.
Giudizio positivo anche sulla detassazione dei premi di produttività, con aliquota agevolata fino all’1 per cento, e sulla tassazione ridotta degli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali e delle maggiorazioni per lavoro notturno, festivo e straordinario. Tra gli strumenti apprezzati figurano inoltre gli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato, che possono arrivare fino a 8.000 euro annui, considerati utili per favorire occupazione stabile, a condizione che siano accompagnati da qualità del lavoro e controlli adeguati.
Il nodo del potere d’acquisto e delle pensioni
Secondo l’UGL, tuttavia, queste misure non possono restare temporanee né risultano sufficienti a recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni. In modo particolare, il comunicato pone l’accento sulla questione previdenziale, definita non più rinviabile.
Il sistema pensionistico attuale viene giudicato né giusto né sostenibile, soprattutto per chi svolge lavori gravosi. Muratori, operai turnisti, lavoratori della sanità e della scuola, viene sottolineato, difficilmente possono essere immaginati al lavoro fino a 67 o 70 anni. I dati sugli infortuni e sulle morti sul lavoro indicano infatti un aumento significativo degli eventi gravi oltre i 60 anni, ponendo un serio problema di salute e sicurezza. Continuare ad alzare l’età pensionabile, secondo il sindacato, significa aumentare i rischi, penalizzare chi ha lavorato una vita e bloccare il ricambio generazionale.
Il livello provinciale: welfare, casa e sanità
Sul fronte locale, l’UGL Trentino riconosce l’impegno della Provincia sul piano sociale e del welfare. Gli interventi a sostegno della famiglia, della natalità, dei servizi educativi e delle politiche sociali vengono indicati come una base positiva su cui continuare a costruire.
Apprezzamento anche per le misure attivate sul tema della casa, come i contributi per l’acquisto della prima abitazione, gli strumenti dedicati a giovani e famiglie e l’attenzione verso l’housing sociale. Allo stesso tempo, il sindacato chiede un rafforzamento strutturale di queste politiche, con regole chiare, canoni sostenibili e un obiettivo preciso: consentire agli affittuari di arrivare all’acquisto dell’alloggio. In questa direzione, viene indicata la necessità di potenziare prestiti agevolati e contributi a fondo perduto per i giovani.
Sanità: risorse sì, ma criticità aperte
Positivo viene giudicato anche l’impegno provinciale in termini di risorse destinate alla sanità, ma il funzionamento del sistema resta oggetto di una valutazione critica. Liste d’attesa, carenza di personale e difficoltà di accesso alle cure continuano a pesare su cittadini e lavoratori. Le nuove misure, secondo l’UGL, dovranno tradursi in assunzioni stabili, valorizzazione del personale sanitario e riduzione concreta e misurabile dei tempi di attesa.
Il comunicato si chiude ribadendo l’attenzione costante del sindacato, a livello nazionale e provinciale, sulle politiche del lavoro, della sanità, della casa e delle pensioni, con l’obiettivo di mantenere al centro la dignità delle persone, la tutela dei lavoratori e il futuro delle nuove generazioni. (n.f.)










