SENZA PACE LA SPIAGGIA DEGLI ULIVI A RIVA DEL GARDA. “A OTTOBRE SI CHIUDE?”

L’architetto Giancarlo Maroni, ne siamo certi, si starà rivoltando nella tomba. Una delle sue opere più belle, celebrate dalla “dolce vita” rivana degli anni ’60, ’70 e ’80 dapprima come locale da ballo estivo sulla terrazza “Esedra delle Rose” e poi al piano terra come discoteca “Tiffany” da qualche anno non gode proprio di periodi di tranquillità. La “querelle” tra Fraglia della Vela e Aspiol, la società di gestione attuale della Spiaggia approderà, è probabile nelle aule giudiziarie. A meno di accordi tra le parti, la Aspiol appunto e la Lido Immobiliare si troveranno a discutere di arredi, accordi integrativi firmati e non rispettati e di altre amenità che ormai hanno fatto storcere la bocca ai rivani (e non solo), abituati ad un “sistema” che non trova pace e continuità. Dario Levi, colui che faticosamente sta portando avanti la gestione della Spiaggia con la sua società, infatti, ha detto che a meno di risoluzioni che vadano bene ad entrambe le parti a fine ottobre, quando scadranno anche i contratti del personale riconsegnerà le chiavi dell’immobile. Levi afferma che ci sono beni per oltre mezzo milione di euro di sua proprietà, che ha speso oltre centomila euro di spese legali, che la Lido (e qui sono soldi pubblici) almeno altrettanti e che in tutto questo (lo diciamo noi) l’immagine turistica di Riva non ci ha fatto certo una bella figura. Il neo presidente della Lido, l’avvocato Giacomo Bernardi afferma invece che i beni all’interno sono di proprietà della Lido, insomma due ragioni e vai a capire chi ce l’ha. Noi sappiamo che in tanti anni in cui intere generazioni sono state al Tiffany, e prima ancora a farci il bagno o prendere il sole, mangiare un gelato, tuffarsi dai trampolini oggi non hanno più voglia di parlarne. Delusi dall’incapacità di gestire un bene pubblico senza liti, querele, custodi giudiziari, affitti non corrisposti, spazi per ormeggio imbarcazioni in occasione delle regate a via dicendo. Una “battaglia” che senza capire e condividere le ragioni dell’uno e dell’altro non porterà a nulla. Per un’immagine che a Riva non fa certo bene.