Sempre più alta la temperatura del Garda, raggiunti i 26,8 gradi

Nicola Filippi30/08/20243min
GC32 World Championship 2018


 

Le acque del lago di Garda sono sempre più calde, chiaro indicatore degli effetti del cambiamento climatico, e stanno provocando danni irreversibili anche alla fauna ittica, come denunciano da tempo le associazioni dei pescatori delle tre sponde del Benaco, con la sparizione e la difficoltà di riprodursi di specie autoctone e la crescita di nuove specie alloctone o aliene. Ebbene, l’attualità ci racconta che domenica 25 agosto, poco prima delle 16, la sonda multiparametrica di Appa, presente in una postazione fissa, tra punta Lido e spiaggia Sabbioni, ha registrato un picco di 26.8° C, temperatura quasi tropicale, calata nel corso del pomeriggio e nella nottata. Oggi pomeriggio, 28 agosto, la sonda ha rilevato 20.92°C.
In questi giorni, anche la temperatura esterna si mantiene su livelli molto alti, ben oltre i 30 gradi, e l’irraggiamento solare trasferisce energia, sotto forma di calore, all’acqua del lago di Garda che per parecchi giorni si è attestata attorno al 23/24 gradi. Come si ricorderà, il record assoluto fu raggiunto nell’estate 2022 con 27 gradi, mantenuti per alcuni giorni.
Non sono segnali confortanti per la salute del lago di Garda.

 

 

Negli ultimi dieci anni, spiegano gli esperti dell’Arpav, la temperatura delle acque del lago di Garda si è innalzata di 1.5°C, causando una importante trasformazione nell’ecosistema del lago. Per colpa di una serie di fattori: le temperature medie annuali e i giorni di caldo estremo, in costante aumento negli ultimi 40 anni, mentre si registra un calo dei giorni di gelo. Ne è riprova anche la temperatura di superficie del mare Adriatico, che oggi supera i 30°C. Per quanto riguarda il lago di Garda invece, analizzando i dati di Arpav, emerge che negli ultimi 11 anni, i dati di luglio evidenziano un costante aumento, con picchi di 26.8°C e 27°C nel 2022. Lo studio del professor Nico Salmaso, della Fondazione Edmund Mach, sui laghi subalpini (compreso il Garda) ha rivelato un aumento della temperatura tra 0 e 50 metri di profondità di 0,03 gradi l’anno tra il 1991 e il 2018, che rallenta il mescolamento delle acqua, provocando il deposito di nutrienti inorganici sul fondo e causando la proliferazione delle alghe e il calo di ossigeno. Un’altra conseguenza di questo cambiamento climatico è il posticipo dei cicli riproduttivi dei pesci, favorendo la diffusione di specie aliene che fagocitano quelle autoctone.
Prima che sia troppo tardi, gli scienziati chiedono di avviare il monitoraggio continuo e la ricerca a lungo termine di questo cambiamento climatico per comprendere appieno le implicazioni ambientali e preservare l’ecosistema del Benaco, sfruttando la collaborazione di vari enti locali, come Arpav, e istituti di ricerca come Fondazione Mach.

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