Scomparso a Riva del Garda Francescomaria Bacchin, storico esponente della Lega
“Oggi ci ha lasciato il comandante Francescomaria Bacchin, leghista da sempre. La sezione di Riva del Garda perde, oltre che un amico, un politico che ha dato molto a tutti noi. Fai buon viaggio, Comandante”.
È con questo messaggio che la sezione di Riva del Garda della Lega annuncia la scomparsa di uno dei suoi esponenti più attivi. Friulano di origine, 81 anni, era scappato dalla sua terra con la sua famiglia alla fine del secondo conflitto mondiale per sfuggire alle Foibe. Francescomaria Bacchin è spirato la notte scorsa all’ospedale di Padova per complicazioni polmonari a seguito di un ricovero per accertamenti nel nosocomio della città dove era arrivato e cresciuto dopo la fuga da Trieste.
La notte scorsa la notizia che ha portato sconforto in tutti gli esponenti leghisti della sezione di Riva dove era consigliere.
Figlio di un professore, Bacchin è stato prima marinaio sui traghetti in servizio tra la Calabria e la Sicilia e poi comandante sui battelli della Navigarda, azienda dove ha lavorato fino alla meritata pensione una quindicina d’anni fa.
La sua è stata una vita spesa per il lavoro e la passione politica. Di chiara fede leghista da sempre, Bacchin era stato anche candidato sindaco alle elezioni comunali per la lega Nord Trentino nel 2010 (vinse Adalberto Mosaner), poi consigliere protagonista di un episodio innescato dall’irruzione di sette attivisti del Centro sociale “Bruno” durante il Consiglio Comunale il 14 marzo del 2011 che lo accusarono di essere razzista, e ritardando l’inizio della seduta, perché non aver fatto un minuto di silenzio in memoria di quattro bambini di etnia Rom morti in un tragico incidente a Roma. Bacchin denunciò fatto, il giudice di pace condannò gli attivisti a pene pecuniarie, ma poi in seconda istanza vennero assolti perché definire razzista un esponente del Consiglio Comunale rientrava nell’esercizio della critica politica.