Scavo del tunnel Loppio – Busa, avanti con la dinamite dal lato Maza
Ore 22.15 di giovedì scorso 17 giugno: una tranquilla e calda serata d’estate viene interrotta da un boato imprevisto. Si è trattato, come poi è accaduto anche in seguito, di una delle “volate” d’esplosivo che scavano la montagna per dirigersi verso est, laddove da tempo si perfora in direzione contraria per il nuovo tunnel Loppio – Busa. Molti non sapevano e sui social hanno chiesto cosa fossero quei “botti”, ora tutti sanno che che sono riconducibili ai lavori di scavo e che terminano entro le 22.30. La statale della Maza viene interrotta per dieci minuti, il tempo tecnico dello sparo e della roccia frantumata che si deposita e il traffico può riprendere. Com’è noto da tempo dall’altra parte, lato Passo S. Giovanni, si è trovata una fonte d’acqua che deve essere impermeabilizzata (e, nella speranza del primo cittadino Gianni Morandi, resa potabile per l’abitato di Nago), per questo al momento non si possono eseguire le volate che permettono l’avanzamento dello scavo. Almeno fino al “contenimento” dell’acqua che sgorga copiosa. Con questi imprevisti, dunque, un qualche ritardo sullo scavo e conseguente slittamento dei tempi di consegna appare all’orizzonte. 2023 si era detto all’inizio, la speranza è che non si tratti di mesi o anni, quell’opera è troppo attesa dalla Busa per attendere ancora troppo tempo. Però il 2024 ora viene dato quasi per certo.