Scambio intergenerazionale fra gli studenti Enaip e i volontari Acli
Saranno i nuovi cittadini con un alto rispetto della legalità, della democrazia e delle pari opportunità. All’Istituto Enaip di Arco si sta concretizzando in un importante patto intergenerazionale, grazie alla collaborazione attiva dei volontari del Circolo Acli di Arco, che ha portato alla nascita di diversi progetti: V.A.R.C.O., “Fuori le mura” e “Officina della parola”. Partiamo da una curiosità, che fa capire quanto sia alto l’interesse di Enaip Arco, sotto la direzione del professor Diego Freu e di tutti i suoi collaboratori, a far crescere cittadini responsabili e maturi. La Cassa Rurale Alto Garda – Rovereto, grazie alla sensibilità e attenzione al mondo scolastico del suo presidente Enzo Zampiccoli, “ci ha aiutato ad acquistare gli armadietti dove i ragazzini, entrati a scuola, infilano e chiudono a chiave il loro cellulare. E per 7 ore al giorno, 32 ore alla settimana, si disintossicano dal suo uso massivo. Quasi incredibile – spiega il direttore Freu – ma anche queste piccole cose fanno la differenza per creare una educazione moderna e consapevole”.
“Il progetto VARCO delle Acli è nato nel 2023 da un’idea casuale – spiega Ottorino Morandi, fautore per Acli della collaborazione con Enaip Arco – ragionando con il direttore Enaip Diego Freu, cercavamo un modo per creare un’apertura intergenerazionale, fra noi del Novecento e quella 2.0, Zeta o Alfa, come si dice oggi”. Morandi paragona i progetti Acli-Enaip “al cereale più nobile per fare il pane, il grano. la sua coltivazione segue il percorso scolastico, si semina il chicco a ottobre e si raccoglie la spiga a luglio. Noi vogliamo depositare nelle menti dei giovani la memoria che sta scomparendo, ricostruendo i valori della storia”.
La professoressa Barbara Loffreda, coordinatrice didattica, porta i risultati dell’esperienza VARCO: “Gli studenti inviati dalla Direzione sono stati tutti volenterosi di partecipare, nell’arco di diversi mesi”. E ci mostra le descrizioni finali scritte dagli stessi studenti. Per Damiano “Esperienza stimolante, alternare teoria della scuola e pratica ci è sempre stato d’aiuto, io avrei continuato”, così pure per Riccardo: “Mi piace imparare cose nuove, le esperienze dinamiche stimolano la mia voglia di fare, sono sempre felice di partecipare alle esperienze di alternanza scuola e volontariato, spero di essere sempre fra i prescelti”. “Non è la classica lezione frontale, ma la lezione è dinamica, per farli partecipare e stimolare la loro attenzione – conclude la professoressa Loffreda – fare altre attività, oltre alla classica lezione in classe, è stato veramente d’aiuto”.
Il progetto “Officina della parola” invece è un’attività di educazione civica e di cittadinanza che si svolge ogni venerdì pomeriggio al centro Enaip di Arco con gli studenti che hanno ricevuto note disciplinari e consiste in lavori di manutenzione esterna e interna all’istituto scolastico, sotto le indicazioni dei volontari Acli.
“Come tutte le scuole d’Italia e del mondo da qualche secolo c’è la dimensione sanzionatoria a fronte di comportamenti inadeguati dei ragazzi e delle ragazze – illustra il direttore Diego Freu – la maggior parte dei ragazzi sceglie di restare a casa, in sospensione, ma i genitori invece ci invitano a farli partecipare a qualcosa di attivo, come lavori socialmente utili”. Accanto a questa modalità, “c’è il laboratorio sociale – spiega ancora il direttore Freu – dove per tre ore fanno attività riparative con gli utenti, esperienza ancora più diversa perché all’inizio hanno quasi timore prima di entrare, ma quando escono sono diversi, tanto è stata arricchente l’esperienza con gli utenti del laboratorio”. E “quando ne abbiamo troppi che devono smaltire le note di sospensione – conclude il direttore Freu – facciamo intervenire la professoressa Loffreda o il professor Peroni e proponiamo ai ragazzi tre ore di LSU didattica, tre ore di scuola obbligatorie”.