Riva del Garda dice no alla violenza sulle donne: panchine rosse e un video
Per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il Comune di Riva del Garda ha installato cinque panchine rosse con un cartello che ricorda i numeri da chiamare in caso di violenza: 1522, il numero anti violenza e anti stalking promosso dal Dipartimento per le pari opportunità dalla presidenza del Consiglio dei ministri, e il 112, il numero di emergenza unico europeo.
Collocate sia in centro (al parco del Brolio) sia nelle frazioni (al parco del Pernone a Varone, nei pressi della scuola elementare a Sant’Alessandro, accanto alla chiesa a Campi e nel piazzale tra la piscina comunale «Enrico Meroni» e la scuola «Scipio Sighele»), vogliono dare il segno della vicinanza della collettività alle donne vittime di violenza, spronandole a reagire e ad affidarsi ai servizi predisposti per aiutarle.
Dalla notte del 25 novembre, inoltre, e per dieci giorni, il Bastione sarà illuminato di rosso, anche in questo caso a sensibilizzare sul problema della violenza di genere e a trasmettere alle vittime la vicinanza della collettività e la disponibilità di servizi di tutela e sostegno.
Infine, in collaborazione con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto (specializzata nella lotta alla violenza di genere e dotata di servizi dedicati) il Comune di Riva del Garda ha realizzato «Parole di donne», un video in cui, dopo gli interventi del sindaco Cristina Santi e del vicesindaco e assessore alle politiche sociali Silvia Betta, sono proposte due testimonianze di chi la violenza l’ha subita indirettamente ma in modo terribile: Mariangela Boscaini, madre di Eleonora Perraro (uccisa dal suo compagno nel settembre del 2019 a Nago); e Massimo e Loredana Baroni, genitori di Alba Chiara (uccisa dal fidanzato nel luglio del 2017 a Tenno).