Riva, addio al fotografo Franco Biatel

 

È un coro unanime di sgomento quella che la città di Riva del Garda tributa a Franco Biatel, scomparso l’ultimo giorno del 2023 a 79 anni. Decenni di professionalità con la macchina fotografica che quel cognome, Biatel, identifica come i professionisti rivani dell’immagine. Impossibile non sapere chi sia stato Franco, coi suoi baffoni, col suo incedere nei discorsi, sia che si parlasse di solidarietà con la Bacionela, gruppo di volontari rivani dediti all’altruismo, sia quando si parlasse di fondamentali della pallacanestro, lui che col padre della pallacanestro rivana, Cianci Amistadi, era cresciuto con la palla a spicchi arancio nera in mano. Allenatore di tante generazioni, sia maschili sia femminili, cresciute a pane e canestri in una città che sta perdendo i suoi protagonisti, la sua storia che con Franco Biatel dice addio a uno dei suoi pezzi pregiati. E poi la fotografia, il lavoro di una vita smesso solamente pochi anni fa, la pensione che gli stava stressa, lui abituato a calpestare i parquet dei campi di pallacanestro in regione e che tutti conoscevano. Le “sue” ragazze, perché la squadra femminile del Riva è stata per anni sotto la sua direzione. Ragazze diventate donne, madri, oggi qualcuna anche nonna. Era a un passo dagli 80 il Franco (era nato il tre febbraio del 1944) con la vita che gli ha riservato tante soddisfazioni, e tanti sono i suoi “eredi” che della pallacanestro hanno fatto il loro stile di vita, sia maschile sia femminile. Riva del Garda, i rivani, la comunità intera ha perso un altro pezzo del suo “puzzle” storico, quello che solamente coltivando la memoria le nuove generazioni possono contribuire a portare avanti. Una memoria sempre più debole, purtroppo, ma Franco Biatel vivrà per sempre nei ricordi di quanti l’hanno conosciuto e apprezzato per la sua onestà, simpatia, carica altruistica che ne hanno fatto una delle colonne della perla del lago di Garda.