Rifacimento climbing stadium di Prabi, abbattuti gli alberi del parco
Sono iniziati da poco i lavori di rifacimento del Climbing Stadium a Prabi di Arco e all’interno del cantiere, sul retro della vecchia parete di arrampicata e al confine con il piazzale della Scuola Secondaria, sono stati abbattuti alcuni alberi che molto probabilmente impedivano la costruzione della nuova struttura e quindi è stato fatto lo spazio necessario, sacrificando le piante del grande parco.
Immediate le proteste sui social per quello che viene definito uno sfregio ambientale.
“Siamo anacronistici e abbiamo forse perso il senso del limite – dice in un post lo scrittore Mattia Mascher – D’accordo, questi alberi erano sul suolo del cantiere per il Climbing Stadium, ma va ricordato che da sempre venivano utilizzati da alunne e alunni delle scuole medie per ripararsi all’ombra durante la ricreazione. In tutta Europa si stanno facendo progetti per piantumare e accrescere il patrimonio arboreo delle città anche e soprattutto per mitigare le ondate di calore sempre più frequenti con i cambiamenti climatici. Ma gli alberi, soprattutto quelli monumentali o di un certo diametro, dovrebbero essere considerati patrimonio di tutta la comunità e protetti. Possibile che non siamo più capaci di progettare senza eliminare? Ah, ma già, scusate, saranno sicuramente stati malati, pericolosi e dovevano per forza essere tagliati. Se però così fosse, mi aspetterei che nello stesso punto ne vengano messi di nuovi. Ad Arco Città Giardino”.
Altri messaggi da parte dei cittadini: “Che macello! Di questo passo non rimarrà un solo albero ad Arco, così come a Riva…”, oppure “È evidente che il progetto finanziato coi fondi del PNRR – scrive l’ex consigliere comunale Giovanni Rullo – e la responsabilità sono in capo al Comune che avrebbe dovuto agire con molta più cura. Ma è sotto gli occhi di tutti come ormai ogni cantiere debba sempre prevedere l’abbattimento di alberi ad alto fusto. Per chi progetta e per chi approva è normalità”.
“Sono momentaneamente via da Arco – scrive Maurizio Giuliani – e vedo le foto delle piante abbattute a pochi metri da dove abito. Le ho viste crescere fino a 10 metri di altezza, che grande delusione…”.
(Foto da Facebook)