Riapertura Cementificio a Sarche, approvata la Mozione in Consiglio a Cavedine

Mariano Bosetti03/01/20223min
cementificio di Ponte Oliveti Sarche


La tematica della riapertura del forno del cementificio di Ponte Arche è stata discussa nell’ultimo Consiglio comunale di Cavedine (grazie ad una mozione presentata dalla maggioranza), il primo in valle che ha rotto gli indugi investendo l’Assemblea degli aspetti legati all’impatto ambientale che l’impianto industriale di Ponte Oliveti ha sollevato da alcuni decenni a questa parte.
Fra le titubanze, i proclami e le smentite di questi ultimi mesi, finalmente fra le tre amministrazioni comunali della valle dei Laghi si è cercato di fare la “quadra” attraverso la condivisione di un documento dove si parla esclusivamente di interventi a difesa dell’ambiente della valle in un momento in cui si punta decisamente per un’agricoltura biologica sia ai fini della valorizzazione dei propri prodotti agricoli, che a quelli turistici legati alle bellezze storico naturalistiche.
A sollevare per primo i possibili problemi ecologici legati alla riapertura del forno è stato il battagliero comitato “Salviamo la valle dei Laghi” che, modificando la posizione iniziale del secco “NO” alla riaccensione del forno, ha aggiustato il tiro su una più realistica adozione di controlli e monitoraggi continui e costanti a distanza ai fini del rilevamento degli inquinamento in valle.
La Mozione votata in Consiglio a Cavedine, con l’astensione della minoranza, punta decisamente su questi aspetti, elencando in 13 punti gli interventi che dovrebbero impegnare la Giunta per garantire il più possibile la sicurezza nel contenimento dell’inquinamento industriale.
Gli argomenti a tema ecologico toccati nella mozione spaziano da quelli più significativi e rivendicati da qualche decennio, come il monitoraggio continuo mediante l’installazione di un maggior numero di centraline di rilevazione giornaliera delle emissioni in atmosfera e ricaduta sul suolo da inviare all’APPA. Si parla poi di impatto acustico (dalla fine degli anni ’90 è stato elaborato un piano antirumore interno ed esterno), dell’estrazione della marna e calcare, lo sparo di mine e del monitoraggio del traffico pesante collegato all’attività del cementificio.
Infine gli interventi di restyling del complesso industriale e dei relativi spazi di pertinenza come il parcheggio, per i quali la proprietà si è detta disponibile alla loro realizzazione con un investimento di 5 milioni di Euro, che comprendono anche le modifiche strutturali dell’impianto per ridurre l’inquinamento.

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