Riabilitazione in Trentino: “L’Assessore Zeni in confusione”

Sulla nuova riorganizzazione della riabilitazione in Trentino voluta dall’assessore alla Sanità provinciale Luca Zeni prende posizione il consigliere comunale dei 5 stelle di Arco Giovanni Rullo.
Questa la sua nota inviata alla redazione:
“Dagli articoli di stampa sulla riorganizzazione della riabilitazione trentina usciti ieri è emersa la grande confusione creata ad arte dall’Assessore Zeni per confondere le carte in tavola.
Davvero azzardato parlare di aumento dei finanziamenti alle case di cura private, quasi tutte con sede ad Arco. Semplicemente vengono promesse nuove fonti di budget a condizione che queste sappiano “scovare” pazienti trentini andati a farsi operare fuori provincia per fargli fare la riabilitazione nelle proprie strutture. Non si tratta quindi di finanziamenti diretti e anticipati ma al contrario di fondi stanziati dalla Provincia all’Azienda Sanitaria cui le case di cura private potranno attingere solo nel momento in cui saranno riuscite a riportare in provincia i pazienti trentini andati a farsi operare in altre Regioni. Si comprende immediatamente come tale iniziativa sia praticamente impossibile, quindi di fatto rimane il taglio di budget per la riabilitazione già operato nei tre anni precedenti a danno delle case di cura private e non vi è nessuna novità rispetto a quanto da noi segnalato già mesi fa anche attraverso la richiesta di un Consiglio comunale urgente per affrontare questo tema di estrema urgenza e che rischia di danneggiare non solo chi ha dimostrato di saper dare un servizio di riabilitazione di qualità a costi nettamente inferiori rispetto al servizio pubblico, ma soprattutto l’intero comparto che ruota attorno all’accoglienza di pazienti in queste strutture ad Arco: alberghi, fornitori vari, imprese artigiane, impiantisti e altri. Per non parlare dei parenti dei pazienti residenti nell’Alto Garda che dovranno fare su è giù da Pergine, Villa Rosa, per andare a trovare i propri cari. Pura follia e danno economico per le casse pubbliche visti i costi quattro volte superiori di Villa Rosa rispetto al costo in convenzione presso le strutture private di Arco”.