Recupero di Villa Angerer, Eleuterio Arcese pensa all’occasione perduta
Era il 16 marzo del 2018 e a Villa Angerer si ritrovarono per la prima volta l’ex sindaco di Arco Paolo Mattei e il sindaco Alessandro Betta, gli imprenditori Eleuterio Arcese e Paolo Pederzolli, Mauro Malfer e Carlo Pedergnana (allora rispettivamente presidente e vice della Comunità di Valle), il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi e quello di Drena, allora Tarcisio Michelotti, Roberto De Laurentis, allora presidente della Fondazione Città di Arco, l’attuale consigliere in APT Garda Dolomiti e allora presidente Marco Benedetti, assessori e consiglieri comunali vari e una nutrita presenza di ambientalisti e persone interessate. Era arrivato da Trento il vicepresidente della provincia Mario Tonina, colui che avrebbe dovuto prendere in mano l’Accademia della longevità, il progetto del professor Luigi Fontana, esimio luminare riconosciuto in tutto il mondo per le sue ricerche sulla vita, l’alimentazione e il miglior modo per campare cent’anni. Invece.
Un’occasione d’oro che la politica, per stessa ammissione del primo cittadino di Arco Alessandro Betta, non è stata capace di chiudere: fare di quel magnifico compendio abbandonato l’Accademia della longevità resta tuttora nell’oblio, un’iniziativa che il fondatore del gruppo Arcese Trasporti accarezzava con altri imprenditori locali, pronti a investire in Villa Angerer per trasformarla in un Hotel cinque stelle lusso con 90 stanze (il doppio dell’attuale cubatura). Il novantenne Silvio Malfer, lo storico ideatore del recupero di Villa Angerer, aveva gli occhi lucidi. Suo, infatti, il sogno di porre fine all’agonia di un compendio che giace nell’oblio da troppi anni.
Oggi Eleuterio Arcese legge di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, che vuole investire nella lotta contro l’invecchiamento con la sua startup “Altos Lab”, facendogli tornare la mente quel giorno a Villa Angerer. Un rudere da tempo attende un recupero ma, come ha detto il sindaco Betta “forse non tutto è perduto…”.