Recovery plan, il Trentino vuole essere protagonista
“Gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Recovery plan italiano, sono la crescita, l’aumento della qualità della vita, la digitalizzazione, la transizione energetica e ecologica. Su questo come Trentino siamo pronti, abbiamo idee chiare e competenze. Ci sentiamo in grado di sostenere alcuni nostri punti di forza e progettualità”. È il messaggio di Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, in occasione della conferenza unificata con i Ministri del governo Draghi sui progressi del piano di investimenti italiano nell’ambito del Next Generation Ue.
Nella videoconferenza con i titolari dei dicasteri e i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni – in cui si è fatto il punto sull’elaborazione del piano da presentare all’Europa entro il 30 aprile – dal Trentino è arrivato un sostegno all’invito di Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, per un pieno coinvolgimento dei territori. “Siamo chiaramente interessati – queste le parole di Spinelli -, come ha indicato il presidente Fedriga, al coinvolgimento delle Regioni e Province autonome in questa fase, perché abbiamo bisogno di capire quali progettualità, quali linee possano essere gestite in condivisione con il livello nazionale”.
Il Trentino dunque ha punti di forza e progetti da mettere a disposizione di tutto il Paese e che possono aiutare l’Italia nella ripartenza dopo l’emergenza coronavirus.
Così si è espresso l’assessore allo sviluppo economico, in occasione della riunione promossa dalla presidenza del consiglio che ha visto gli interventi dei ministri Andrea Orlando (lavoro), Roberto Speranza (salute), Mariastella Gelmini (affari regionali e autonomie), Erika Stefani (disabilità), Massimo Garavaglia (turismo), Dario Franceschini (cultura). Un’illustrazione puntuale delle priorità e degli interventi da inserire nel PNRR. Partendo dalle “linee di azione per rispondere alle sfide sociali e del mondo del lavoro determinate dalla crisi epidemiologica”, come ha precisato Orlando, fino agli investimenti nell’ambito del “Recovery salute”, a cominciare dal rilancio dell’assistenza domiciliare (Speranza); passando per i progetti sull’accessibilità di scuole, stazioni, luoghi della cultura (Stefani), il fondo per la competitività delle imprese turistiche (Garavaglia), il recupero delle ferrovie dismesse e degli itinerari culturali fuori dai grandi centri (Franceschini): per citare solo alcune delle priorità elencate dai ministri.