Quale futuro per le malghe Campo e Vallestré di Arco?

Nicola Filippi16/03/20243min
malga campo arco 2



 

Le malghe di montagna e l’attività silvo-pastorale stanno perdendo il loro appeal, soprattutto verso le nuove generazioni, a causa delle ultime norme approvate che hanno ridotto i contributi europei, sufficienti ora a coprire le spese. Ma l’Amministrazione di Arco vuole correre ai ripari e sta pensando un futuro diverso per le due strutture di proprietà, Malga Campo e Malga Vallestré.
Gli uffici comunali, seguendo le indicazioni del vicesindaco Roberto Zampiccoli, stanno lavorando al nuovo bando biennale di concessione d’uso proprio delle due strutture in questione. Malga Vallestré e Malga Campo saranno offerte con pascolo, stalla, porcilaia, piccolo manufatto per il generatore di corrente e l’edificio residenziale. Per la precedente assegnazione l’offerta tecnica valeva 70 punti, mentre quella economica 30: molto probabilmente anche per il prossimo biennio saranno mantenute le stesse offerte.

“Gli alpeggi estivi non interessano più – spiega il vicesindaco Roberto Zampiccoli – ridotti i contributi europei per questa attività, la stessa è diventata poco ricercata”. Coloro che presentano un’offerta ai bandi comunali per l’assegnazione delle malghe adibite al pascolo d’altura stanno diventando merce rara.

Se manca interesse per gli alpeggi estivi, le due malghe rischiano il deterioramento e l’amministrazione comunale potrebbe anche decidere di indirizzare i propri investimenti verso nuove ipotesi di utilizzo, proprio per mantenerle in vita e garantirne un uso diverso e più funzionale.
“Una volta i pascoli erano molto ambiti perché rappresentavano una forma di reddito – spiega ancora il vicesindaco Zampiccoli – ora i contributi europei coprono a malapena le spese, per cui se le strutture di cui si servono gli allevatori non sono adeguate, ad esempio per la lavorazione del latte internamente o per aver un minimo di attività commerciale per vendere il proprio prodotto lavorato, pochissimi sono coloro che partecipano ai bandi per le assegnazioni”.

Quale sarà il nuovo futuro delle due malghe del Comune di Arco è ancora incerto. Attività alternative all’attività silvo-pastorale in passato non hanno dato i risultati sperati. Ma la volontà dichiarata dal vicesindaco Zampiccoli è quella di evitare l’abbandono del territorio montano. E per questo sarà studiato un adeguato percorso di progettazione.

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