Prime idee per la fascia lago di Riva dall’archistar João Nunes

Claudio Chiarani19/11/20213min
João Ferreira Nunes architetto fascia lago 6

Un grande parco fruibile a tutti. Questa, in estrema sintesi è l’idea che il portoghese João Nunes, architetto paesaggista, ha in mente per il lungolago di Riva del Garda. Dopo il recente sopralluogo che l’ha portato a prendere visione di quello che c’è da fare, l’architetto portoghese ha presentato le sue prime bozze di ciò che, secondo lui, va fatto. E, ovviamente, un grande parco dove sia possibile camminare in libertà è la scelta principale. Dalla Rocca a porto S. Nicolò, ossia il tratto di competenza del Comune rivano (il resto fino a Torbole è già fruibile a tutti e va bene così) ciò che va fatto dovrà essere all’insegna del sostenibile, del fruibile a chiunque, senza speculazioni edilizie future. A gennaio, dunque, dopo il secondo sopralluogo dei giorni scorsi Nunes presenterà la sua idea definitiva di ciò che dovrà essere il futuro della fascia lago. Accompagnato, ovviamente, dagli assessori Mauro Malfer e Pietro Matteotti, dal sindaco Cristina Santi, dal soprintendente ai Beni culturali della provincia di Trento Franco Marzatico e dai funzionari Cinzia D’Agostino, Fabio Campolongo e Michela Cunaccia ma anche da Andrea Menegotto, amministratore delegato e direttore tecnico della società Proap in Italia, Nunes ha raccolto ulteriori elementi su cui basare la sua proposta finale che, come detto, dovrebbe essere presentata a gennaio 2022 all’amministrazione comunale rivana. Con loro alcuni membri della Commissione Urbanistica rivana, dal presidente Lorenzo Pozzer ai consiglieri Prati, Gatti e Chizzola (in vece di Bertoldi). Essendo l’ex compendio Miralago senza vincoli di tutela la facciata, come gli è stato chiesto nonostante questo, dovrebbe rimanere così com’è togliendo l’ultimo piano che venne aggiunto nel lontano 1927. Così come la chiesetta annessa sul lato ad est, luogo che potrebbe (come in qualche occasione già accaduto) luogo ideale per eventi e manifestazioni. Inserire ciò che resta, dunque (anche Villino Campi), ossia presidi della memoria in contesti che non portino ad una situazione di stallo, ad esempio, come quella che sta vivendo la ex Colonia Pavese a Torbole sarà la priorità. Di concerto il gruppo ha preso visione anche delle Terme Romane, altro luogo sul quale porre attenzione. Insomma, il confronto prosegue e darà i suoi frutti ad inizio 2022 con, almeno si spera, piena soddisfazione di tutte le parti in gioco.

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