Preoccupa il livello del Garda
Basso, molto basso, ma il più grande bacino d’acqua dolce italiano ce la farà. In estrema sintesi è così che si è espresso Luigi Mille, direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po, ossia l’Ente che da vent’anni regola i livelli del lago di Garda alle chiuse di Salionze – Peschiera. E quando il livello scende di un centimetro al giorno c’è da preoccuparsi seriamente. È, infatti, dal 14 giugno scorso che il lago di Garda perde un centimetro al giorno e sulla base di questo lunedì prossimo 27 giugno si terrà un vertice alla presenza di un rappresentante ciascuno delle tre province interessate. A Salò, infatti, si riuniranno convocati dal segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ciresa il primo cittadino di Nago Torbole Gianni Morandi per la sponda trentina, il sindaco di Sirmione Luisa Lavelli per quella bresciana e, infine, Stefano Nicotra per la sponda veronese. Oltre ai tre primi cittadini presenzieranno i vertici delle autorità di bacino dell’Autorità distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli e il già citato Luigi Mille per l’Aipo. Andando a ritroso nel tempo i livelli del lago di Garda non erano mai giunti ai livelli attuali, ossia a quelli che si registrarono nel 2003 e 2007, quando la navigazione sulle sue acqua fu in serio pericolo così come l’approvvigionamento idrico di alcuni Comuni che utilizzando le acque di falda del Garda. Come detto il livello del Garda è abbastanza “tranquillo” con + 74 cm sullo zero idrometrico, ossia la quota alla quale le sue acque iniziano a defluire nel fiume Mincio, l’emissario del Benaco che è posta a +64 metri sul livello del mare. Gli anni scorsi si arrivò ad un + 69 cm nel 2017, ma se si calcola che la media nei mesi di giugno è un “confortante” + 110 non c’è certo da stare tranquilli, anche se le rassicurazioni del direttore Luigi Mille sono improntate al “non allarme”, almeno immediato. Con la quota critica a + 30 per la navigazione, la quale scende ad un peggior +15, ossia la quota alla quale arrivano i seri problemi per le chiglie dei natanti della Navigarda che rischiano, è chiaro che tra cambiamenti climatici e piogge assenti o scarse l’attenzione deve essere mantenuta altissima.