Possibile chiusura psichiatria ad Arco, convocato il Consiglio per la Salute

Claudio Chiarani09/08/20233min
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È stato convocato dal presidente Claudio Mimiola per giovedì 10 agosto il Consiglio per la Salute in Comunità di Valle per affrontare due punti all’ordine del giorno: la chiusura del reparto di psichiatria dell’Ospedale civile di Arco e, al punto due, la successiva verifica e aggiornamento del protocollo d’intesa in materia di Sanità. Una questione molto delicata, da tempo al centro dell’attenzione politica, soprattutto in tempi di elezioni provinciali. All’incontro sono stati convocati tutti i primi cittadini di Arco, Dro, Drena, Nago Torbole, tenno, Ledro e Riva del Garda, ma logicamente anche l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana. L’Unità operativa di psichiatria arcense è collocata all’interno dell’ospedale, dispone di sedici posti letto e svolge attività di diagnosi e cura per le persone affette da diverse forme di disagio psichico attraverso il ricovero ospedaliero. Il reparto è diretto da Sara Paternoster, specializzatasi in psichiatria all’Università di Verona nel 1996 dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia sempre a Verona nel 1992. In precedenza, la dott.ssa Paternoster ha conseguito due Master in Inghilterra (2001 e 2005) ed è una delle “figlie eccellenti” dell’Istituto Andrea Maffei di Riva del Garda. Prima di approdare ad Arco ha esercitato in Inghilterra, a Londra negli anni dal 1996 al 2008. Il rinnovo dell’incarico (delibera 307/2021, decorrenza 1° giugno 2021), come da delibera del direttore generale Pier Paolo Benetollo, a firma del direttore sanitario Antonio ferro, di quello amministrativo Andrea Maria Anselmo e del sostituto del direttore per l’integrazione sociosanitaria Simona Sforzin scadeva il 28 febbraio 2023. Tutto sotto la supervisione del Dirigente del Servizio Affari Generali e Legali Armando Toniolatti. L’allarme per la chiusura del reparto è stato lanciato un paio di mesi fa, e ora la questione approda sul tavolo della Comunità di Valle che dovrà ascoltare le ragioni dell’assessore Stefania Segnana, la quale da febbraio di quest’anno è impegnata nella riorganizzazione delle strutture territoriali. Da quando se ne parla le associazioni dei parenti, Aris e Cittadinanza Attiva, si sono alzate in coro contro la ventilata chiusura del reparto, essenziale per la gestione di episodi psichiatrici acuti, fase nella quale i pazienti devono poter ricevere adeguata assistenza in questa delicata fase della loro vita. Un piano terapeutico adeguato necessita di un’attenta valutazione psichiatrica e di accertamenti diagnostici che solamente un ambiente come quello ospedaliero può garantire.

 

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