Pnrr e Corte dei Conti, Fugatti: “Collaborazione necessaria, facciamo da apripista”
“In una terra di Autonomia come la nostra, – ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, intervenuto nell’ambito della tavola rotonda che ha chiuso il convegno – la realizzazione di percorsi innovativi appare fondamentale: con questo spirito, nell’ambito del Pnrr – che porterà in Trentino 1,3 miliardi di euro – opereremo per mettere in campo gli investimenti in tempi brevi”. Una due giorni ospitata a Madonna di Campiglio, nel corso della quale magistrati, tecnici, autorità, esponenti delle istituzioni e delle forze dell’ordine si sono confrontati sugli elementi utili per il Pnrr in chiave territoriale, mettendo in luce l’importanza dell’azione amministrativa nella promozione del benessere e dell’interesse pubblico.
Il Pnrr rappresenta peraltro una sfida importante, oltre che una grande occasione per lo sviluppo del Trentino, per accrescerne la competitività e l’efficienza. Anche attraverso percorsi innovativi. “La nostra Amministrazione – ha ricordato il presidente dal palco del PalaCampiglio – ha nominato 5 commissari straordinari per lo sviluppo di altrettante opere strategiche, al fine di mettere a terra gli investimenti in tempi brevi”. Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, numerosi sono gli interventi che interessano il territorio provinciale, come ha ricordato Fugatti: “Ammontano a 930 milioni di euro gli investimenti che farà lo Stato attraverso Rfi per la circonvallazione ferroviaria di Trento, collegata al Tunnel e al raddoppio della linea del Brennero. Mentre al sistema integrato trentino, l’insieme delle istituzioni ed enti formato da Provincia, Comuni, Itea e Università, vanno circa 382 milioni di euro. L’auspicio è che il Governo possa intervenire anche sulla circonvallazione ferroviaria di Rovereto”.
Il segretario generale della Uil Pubblica amministrazione, Sandro Colombi, ha parlato della necessità di rendere la Pubblica amministrazione attrattiva agli occhi dei lavoratori più giovani. Ad oggi, gli over 60 che lavorano nell’ente pubblico sono il triplo degli under 30 e questo rappresenta un freno alla crescita del Paese: “La Pa è la più grande macchina produttiva del Paese ed il Pnrr, con i suoi progetti di crescita, necessita di nuove professionalità che non possono essere assunte con contratti a tempo determinato”.