Piscina Enrico Meroni a Riva: aperta o chiusa?
In questi giorni a tenere banco a Riva del Garda, tra le altre cose, per la nuova amministrazione comunale c’è la richiesta di riaprire (perché era stata chiusa nel rispetto del Decreto Ministeriale) la piscina comunale al Rione Degasperi in modo da permettere lo svolgimento degli allenamenti agli atleti che sono impegnati in competizioni varie anche a livello nazionale. In questo senso è partita la richiesta dell’assessore allo sport Silvio Salizzoni per la pronta replica del presidente di APM Pierluigi Bagozzi, la società cui è affidato in gestione l’impianto.
Una richiesta arrivata a “mezzo stampa”, fatto che ha infastidito il presidente in quanto, dice, la decisione di chiudere l’impianto non era certo ascrivibile ad APM stessa. Il tutto va ascritto ad una richiesta inoltrata da APM al sindaco il 27 ottobre scorso nella quale si chiedeva come interpretare “l’attività d’interesse federale” che avrebbe dovuto garantire il prosieguo dell’apertura e, dunque, degli allenamenti per gli atleti. Ma, afferma Bagozzi con aggravio di costi per gli stessi visto che mantenere aperta la piscina costa circa 500 euro al giorno. Costi che con gli allenamenti non sarebbero coperti. Insomma, mancano indicazioni dal Comune si dice da una parte, mentre dall’altra ci sono le date degli eventi e gli atleti impegnati nelle competizioni tra cui quelli tesserati per la Amici Nuoto Riva e la TriSwim Garda Trentino ma in numero non soddisfacente per coprire i costi, che dovrebbero andare a carico di chi utilizza l’impianto. A latere un comunicato stampa pubblicato sul sito di APM, poi prontamente rimosso su richiesta ufficiale del Comune che intende fare chiarezza su chi l’ha scritto e autorizzato.
Ora, anche alla luce di tutto questo, si attende che il prossimo tre dicembre col nuovo DPCM (Decreto Presidente Consiglio dei Ministri) possa essere fatta chiarezza anche sul nuoto libero come il sindaco Cristina Santi nella sua mail certificata ha spedito ad APM.