PIENA DELLA SARCA, GLI AMBIENTALISTI: “PULITE DAI DETRITI L’INVASO DI PONTE PIÀ”
Nella videoconferenza del 22 febbraio a cura dell’Assessorato provinciale all’agricoltura sono stati presentati gli interventi in corso e quelli in programma per migliorare la sicurezza idraulica della Sarca.
Sul tema scrivono un’ulteriore nota il comitato degli ambientalisti composto da Amici della Sarca, Italia Nostra sezione Trento, WWF Trentino, Comitato Salvaguardia Olivaia, Comitato Sviluppo Sostenibile, Rotte Inverse, Ledro Inselberg, Ass. “Riccardo Pinter”.
“Una prima questione è sotto gli occhi di tutti – scrivono all’unisono i Comitati – Alcuni interventi effettuati sul fiume, gestiti dal Servizio Bacini Montani, stanno modificando pesantemente il paesaggio, senza garantire per certo quella sicurezza invocata per giustificarli. La vegetazione sul fiume può essere un’alleata dell’uomo: protegge le sponde dall’erosione, impedendo il crollo dei versanti, rallenta l’impeto delle ondate di piena, trattiene la vegetazione sradicata, assorbe e filtra parte degli concimi chimici e degli inquinanti, garantisce una certa ‘naturalità’, permettendo lo sviluppo di molte forme di vita. Il trattamento a cui è stata sottoposta la vegetazione a nord di Pietramurata, alla Moletta e nella zona industriale di Arco – prosegue la nota – a nostro giudizio va contro le logiche del buon senso; sicuramente va contro le stesse linee guida provinciali e di quanto previsto in quei tratti di fiume dal Piano di Gestione della Vegetazione, messo nero su bianco dallo stesso Servizio Bacini Montani.
Come associazioni ambientaliste presenti alla videoconferenza, abbiamo poi richiamato con forza l’attenzione sulla gestione dell’invaso di Ponte Pià, la cui capienza è ampiamente ridotta a causa dei detriti accumulatisi dal 1959 e mai rimossi dai titolari delle concessioni. Sulla base dei dati in nostro possesso – dicono gli ambientalisti – la presenza di questi depositi riduce di circa un terzo la capienza dell’invaso. Questa situazione, minimizzata dai tecnici provinciali, ne limita l’utilizzo per il controllo delle piene. Va sottolineato che la concessione per lo sfruttamento idroelettrico delle acque della Sarca è scaduta a fine 2020 e che il titolare, che ha per contratto ha l’onere della pulizia dell’invaso e sta operando in proroga, ha presentato un programma parziale di recupero dei volumi già nel luglio 2017.
Mentre a Trento si discute su chi ricadranno i costi, il pericolo incombente rimane.
Riteniamo che l’intervento di pulizia dell’invaso di ponte Pià non sia ulteriormente rinviabile e che sia doveroso fare tutto ciò che si può per mettere in sicurezza i territori e le popolazioni che vivono nel basso corso del fiume”.