Piano di gestione dei rifiuti in Trentino: decisioni entro i 31 dicembre

Redazione30/08/20225min
Rifiuti_imagefullwide

 

La Giunta provinciale ha approvato in via definitiva il Quinto aggiornamento del Piano provinciale di gestione dei rifiuti, per la parte relativa ai rifiuti urbani. Elaborato dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente-Appa, il documento analizza la situazione attuale, evidenzia le principali criticità, gli adeguamenti alle direttive europee in particolare sulla “economia circolare” e alla normativa nazionale, necessari anche ai fini dell’accesso ai finanziamenti UE, e indica le azioni o gli interventi da implementare in particolare nella gestione dei rifiuti urbani.
Gli scenari approfonditi nel Quinto aggiornamento chiariscono che pur raggiungendo elevate percentuali di raccolta differenziata e invitando i cittadini a produrre meno rifiuti, si avrà sempre una parte di rifiuto indifferenziato da gestire. L’analisi riportata nel documento ha quindi chiarito come sia ormai indispensabile fare una scelta chiara e responsabile sulla gestione di questo rifiuto. Sulla base di questa valutazione, come precisano il presidente e il vicepresidente della Provincia, l’intera comunità trentina, naturalmente con la responsabilità che spetta ai vertici delle istituzioni dell’Autonomia, è chiamata a decidere quale strategia seguire per il prossimo futuro, e così farà la Giunta provinciale, entro il 31 dicembre. Non prima di aver svolto tutti gli approfondimenti e al termine di un percorso di condivisione e approfondimento tecnico e scientifico, con la partecipazione delle realtà del territorio, dei cittadini e degli enti locali, nella piena trasparenza.

Con il precedente Quarto aggiornamento sono stati raggiunti importanti risultati: in particolare, la raccolta differenziata media provinciale è passata dal 21,3% del 2002 al 77,9% di fine 2019. Si sono manifestati però scostamenti anche notevoli tra le performance dei vari bacini di raccolta in cui è suddiviso il territorio provinciale, per quanto riguarda anche l’organizzazione tecnica e l’applicazione della tassa/tariffa rifiuti. L’adozione delle migliori pratiche tecnico-amministrative (raccolta porta-a-porta e tariffazione puntuale) ha portato infatti alcuni bacini di raccolta a risultati eccellenti in termini di percentuale di differenziata, con punte di oltre l’85%.
Nonostante i buoni risultati raggiunti, la situazione che è emersa da questa analisi è che oggi in Trentino si producono circa 283mila tonnellate di rifiuti urbani, delle quali circa 63mila vengono annualmente smaltite in discarica. Con il riempimento definitivo del quarto lotto della discarica di Ischia Podetti (Trento) e l’imminente termine dei conferimenti nella discarica nel Comune di Dimaro Folgarida, questi quantitativi di rifiuto dovranno essere esportati fuori Provincia.

Alla luce di tale quadro, per i prossimi sei anni, gli obiettivi che si propone il Piano sono i seguenti:

riduzione del 2% della produzione attuale pro-capite sia del rifiuto indifferenziato che totale;
aumento della raccolta differenziata al 78% entro il 2023 e 80% entro il 2028;
miglioramento della qualità della raccolta differenziata ed incentivazione di nuove forme di recupero di materia;
perseguimento dell’obiettivo di autosufficienza territoriale anche tramite le linee del Programma Nazionale di Gestione dei rifiuti;
monitoraggio trasparente dell’andamento della gestione dei rifiuti urbani tramite opportuni indicatori;
ottimizzazione territoriale della raccolta dei rifiuti urbani;
individuazione del sistema impiantistico più idoneo per il territorio provinciale.

La mancanza di discariche provinciali, da un lato, e la normativa europea che limita in maniera rilevante il loro utilizzo, dall’altro, hanno chiarito come non sia più percorribile lo smaltimento del rifiuto in discarica. Il rifiuto è ancora una risorsa e come tale, quello che non si riesce a raccogliere in maniera differenziata per trasformarlo in altra materia, è necessario utilizzarlo per la produzione di energia, idrogeno o prodotti chimici. Il Piano prevede comunque la realizzazione di una discarica nella parte nord di Ischia Podetti che dovrà entrare in funzione entro la primavera 2023, la quale però verrà limitata al conferimento del 6% del rifiuto urbano prodotto al fine di prolungarne la vita utile e allo scopo di iniziare ad adeguarsi ai limiti normativi.

L’analisi riportata nel documento ha chiarito comunque come ormai sia appunto indispensabile fare una scelta chiara e responsabile sulla gestione di questo rifiuto: esportare tutto il rifiuto prodotto fuori Provincia, appoggiandoci ad impianti esistenti e seguendo le leggi del mercato per il costo di trattamento, oppure realizzare un impianto provinciale a tecnologia complessa per il recupero energetico dei rifiuti, raggiungendo un’autonomia anche nel campo del trattamento di questi scarti.

 


La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche