Per febbraio 2022 pronta la “scatola” del Teatro di Arco, poi verranno gli arredi
Tra circa cinque mesi, a febbraio 2022, la “scatola” del nuovo Teatro-auditorium che si sta realizzando ad Arco a fianco dell’ex Sanatorio Quisisana sarà completata. Una volta che la ditta perginese “Inco” avrà smontato il cantiere, si aprirà la “partita” degli arredi, un altro capitolo importante di un’opera attesa da anni nella Città delle Palme. Approvata a fine agosto la seconda Variante da parte della Giunta comunale, modifiche tecniche resesi necessarie in quanto il progetto iniziale, nel frattempo, era diventato vecchio di 15 anni, ora la fine di un’opera tanto agognata vedrà presto il suo completamento. Ci saranno modifiche nei materiali quali l’adozione di lastre in acciaio “Corten” al posto di doghe in zinco titanio per quanto concerne il rivestimento esterno della torre scenica, ad esempio, per poi procedere alla scelta degli arredi in base anche a nuove valutazioni sull’acustica della struttura. Nulla sarà variato, infine, in merito alle misure dell’edificio o la sua forma, bensì solamente aggiornamenti di un progetto appaltato 11 anni fa e con una storia travagliata. Nell’agosto del 2011 il Comune di Arco aveva assegnato il compito di costruirlo all’impresa “Azzolini Costruzioni Generali S.p.a. di Arco”, con una variante in corso d’opera affinché il teatro venisse convertito in un auditorium al fine di avere a disposizione spazi maggiori. Tuttavia, nel 2014 il Tribunale di Rovereto aveva dichiarato fallita la suddetta ditta e successivamente, nel febbraio del 2017, venne chiesto all’impresa “Andreola Costruzioni Generali S.P.A.” di Loria, in provincia di Treviso, di occuparsi del completamento dei lavori poiché era giunta seconda alla gara di appalto. Quest’ultima rinunciò poco dopo e il Comune fece un tentativo con la ditta Ediltione, terza nella gara d’appalto, ma anche quest’ultima rinunciò. La conclusione dei lavori di costruzione del Teatro presso l’ex Quisisana passò quindi alla “Inco Srl”, che ora sta completando l’opera.
Per il vicesindaco di Arco Roberto Zampiccoli non sarà un doppione con il teatro che si realizzerà a Riva, ma quello arcense sarà un’opera completamente diversa, ovvero un luogo per eventi al chiuso del quale se ne sentiva la necessità da anni, e ora presto sarà disponibile. Un “bene” per tutta la città ma, anche e soprattutto, per il territorio del Garda trentino che andrà gestito ed equamente suddiviso nella sua disponibilità a collaborare con chiunque.