Papà e figlia con divieto di espatrio dalla Francia in vacanza a Riva del Garda: scatta l’indagine… a lieto fine

Redazione11/08/20204min
Polizia-Trento1

Con il caldo arriva anche il momento delle vacanze con i genitori, e sempre più spesso con uno solo dei due. Le famiglie, anche se separate o divorziate, si organizzano e decidono dove trascorrere, separatamente, con i figli le vacanze ponendo, in qualche caso, divieti o vincoli alla circolazione dei minori con un solo genitore che vengono inseriti nelle banche dati delle forze dell’ordine anche a livello internazionale.
Nascono così diversi problemi che devono affrontare le Forze dell’ordine legati proprio alla gestione delle circostanze, in contrapposizione alle ferree regole dettate dalle norme a cui devono attenersi.
Questo è il caso che si è presentato la mattina di sabato 8 agosto agli investigatori del Commissariato di P.S. di Riva del Garda.
Un papà francese con la figlia si presenta in un noto albergo di Riva del Garda con l’idea di trascorrere alcuni giorni nella nostra zona. Il personale dell’albergo inserisce i dati degli ospiti al Web Alloggiati e, pochi attimi dopo, al Commissariato di P.S. di Riva del Garda arriva la segnalazione, inserita da Interpol su richiesta della polizia francese, che quella bambina non poteva uscire dal suo territorio.
Gli Agenti, con la collaborazione del personale dell’Hotel e con molta discrezione, intervistano il papà spiegandoli la delicata questione.
L’uomo spiega che del viaggio era a conoscenza la moglie e che avrebbe certamente confermato l’accordo. Per tale motivo contatta telefonicamente la moglie che conferma l’autorizzazione.
Tale circostanza potrebbe apparire sufficiente, ma non si aveva la certezza di chi ci fosse dall’altro capo del telefono. Per tale motivo la donna invia via email la copia della sua carta di identità. Tale soluzione non appare però sufficiente, considerato che chiunque avrebbe potuto inviare copia di un documento. Per tale motivo gli Agenti del Commissariato, pur cercando di trovare una soluzione che possa garantire la serenità alla bambina ed al padre, devono avere certezza che la persona che sta confermando il viaggio sia effettivamente la madre.
La mamma, quindi, avrebbe dovuto recarsi presso un Commissariato di Polizia in Francia per dichiarare, formalmente, che la bambina può trascorrere alcuni giorni con il padre fuori dallo Stato francese, ma non era nelle condizioni di farlo subito ma solamente il giorno dopo.
L’effetto di questo ulteriore imprevisto ricade direttamente sugli Agenti del Commissariato di Riva che si trovano nella precaria condizione di dover far rispettare un ordine di un giudice francese e nel contempo cercare di comprendere se le garanzie fornite dall’uomo e dalla presunta madre siano effettivamente veritiere.
Scegliere il rispetto tassativo della norma avrebbe significato prelevare la bambina, con gli effetti che tutti possiamo immaginare, e portarla direttamente in Francia dalla madre o consegnarla alla frontiera di Ventimiglia alla Polizia francese. Gli Agenti di Riva del Garda, invece, hanno scelto di attendere il nulla osta della polizia francese pur assumendosi la responsabilità del delicato caso.
Il giorno dopo, grazie anche all’intervento dell’Interpol, giungeva presso il Commissariato l’attesa autorizzazione.
“Questo episodio – commenta il vice Questore Salvatore Ascione – ci mostra l’efficienza, la preparazione e la competenza del personale del Commissariato di P.S. di Riva del Garda”.

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