OSPEDALI: SE ARCO PIANGE MALCESINE NON RIDE

Il proverbio tutto italiano (Se Atene piange Sparta non ride, che deriva dalla guerra del Peloponneso nell’antichità) ben si adatta alla situazione dei due nosocomi dell’Alto Garda (Malcesine è stato per lunghi anni un vero e proprio punto di riferimento per ortopedia, al servizio di tantissimi residenti anche nel Garda trentino) al centro oggi delle politiche sanitarie nazionali. Però, al contrario del suo significato che è vittoria ma a caro prezzo, nessuno dei due di questi tempi sta attraversando felici periodi. Ben note per quello di Arco, legato al punto nascite, altrettanto note quelle del centro (ex Istituto Chirurgico Ortopedico nato alla fine degli anni ’40, oggi centro riabilitativo per i malati di poliomelite nel compendio a margine della statale, con clienti in maggioranza provenienti proprio dal trentino) che sta vivendo ore altrettanto difficili. La regione è chiamata dai residenti a dare risposte concrete sul suo futuro, anche per gli occupati che andrebbero implementati. L’amministrazione comunale (reggente il vicesindaco Claudio Bertuzzi dopo la recente scomparsa del primo cittadino Nicola Marchesini) chiede all’assessore regionale Luca Coletto di fare, finalmente, chiarezza sul futuro dell’ospedale di Malcesine. Laddove rimettere in piedi il reparto di ortopedia, alla luce degli sport outdoor che si praticano nel bacino del Garda sarebbe una buona idea, ma laddove andrebbero aumentati anche i professionisti della fisioterapia, personale sanitario e medico insomma, per dare risposte adeguate alle domande che ultimamente ha posto in essere l’Associazione Interregionale Disabili Motori. Quesiti che l’assessore Coletto ha fatto propri, proponendo l’apertura di un Tavolo di confronto cui si dovranno sedere le parti. Bertuzzi, sindaco reggente, ha sollecitato la data forte del sostegno dell’assessore comunale Morena Strapazzon, anche lei fermamente convinta che l’Ospedale di Malcesine “deve” tornare a vivere.