Ospedale Santa Chiara, auditorium intitolato a Renato Miori
Alla presenza delle autorità cittadine, del mondo sanitario e dei familiari, è stata scoperta la targa di intitolazione dell’auditorium dell’ospedale Santa Chiara di Trento alla memoria del professor Renato Miori. Nel corso della toccante cerimonia si sono susseguiti vari interventi che hanno ricordato la figura del professor Miori nei suoi ambiti professionali e di vita. Il fratello Ennio Miori, già professore di violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, ha eseguito un brano di Johann-Sebastian Bach molto caro al professore, Sarabanda in re minore dalla Seconda Suite per violoncello solo.
«Renato Miori – ha commentato l’assessore alla salute Stefania Segnana nello scoprire la targa di intitolazione – non fu soltanto un insigne professionista e un importante medico, ma è stato anche portatore di una visione più ampia e innovativa della medicina e dell’assistenza alle persone, che ha saputo guardare al di là delle mura dell’ospedale. Ricordo soprattutto il suo contributo alla costruzione del sistema sanitario trentino, mettendo a disposizione, negli anni in cui la sanità era entrata a far parte delle competenze esclusive della Provincia autonoma, la sua lunga esperienza di medico e la sua profonda conoscenza del funzionamento degli ospedali. In definitiva, si può tranquillamente affermare che l’opera e gli insegnamenti del professor Renato Miori, che ricordiamo con profonda gratitudine, hanno posto le fondamenta per la sanità di oggi».
Valerio Costa, già dirigente del Servizio per le tossicodipendenze e direttore del Centro antidroga di Trento ha ricordato l’impegno di Renato Miori nel mondo del volontariato: «Il professor Miori era innamorato della sua professione di medico. E, proprio per questo, nell’impegno di costante aggiornamento e ricerca che la medicina esige, ha saputo allargare il proprio sguardo e interesse al contesto sociale con tutte le sue manifestazioni di dolore e disagio. La sua umanità, che è indispensabile ascolto e partecipazione alla sofferenza umana, l’ha visto presidente, a titolo totalmente gratuito, per oltre trent’anni del Centro antidroga di Trento, nato nel 1974 per aiutare, curare e, se possibile, superare ogni forma di dipendenza patologica».
Nato il 15 settembre 1927 a Padergnone in Valle dei Laghi, dopo essersi laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, si specializzò in cardiologia, in medicina interna e in geriatria e gerontologia. Libero docente nel 1967 all’Università di Padova, abbandonò la carriera universitaria per dedicarsi all’attività in ospedale a beneficio della collettività e dei pazienti. Fu dapprima primario di medicina all’ospedale di Tione, poi di Rovereto e nel 1978 vinse il concorso di primario di medicina interna dell’ospedale Santa Chiara, incarico che mantenne fino al momento della pensione nel 1992. Ma Miori è stato anche molto attivo nel sociale. Dal 1974 e per più di trent’anni ha prestato la sua opera come presidente del consiglio di amministrazione dell’Associazione centro antidroga del Trentino che, fino al 1985, ha svolto la funzione pubblica di Centro medico e di assistenza sociale, divenuto poi Servizio tossicodipendenze.