OSPEDALE DI ARCO: “IL DEPOTENZIAMENTO CONTINUA A SCAPITO DEL SUO FUTURO”

Redazione02/03/20183min
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Il possibile depotenziamento dell’Ospedale di Arco è il “succo” dell’interrogazione che i consiglieri arcensi Andrea Ravagni e Bruna Todeschi hanno presentato al sindaco Alessandro Betta affinché si adoperi, nelle dovute stanze e con le persone deputate ad ottenere una risposta. Nella fattispecie dall’Assessore provinciale alla sanità Luca Zeni. Un’interrogazione che si basa su ricerche fatte dai Consiglieri all’interno dell’ospedale di Arco, ascoltando medici, infermieri e personale impiegato.
Ravagni e Todeschi, raccolte anche le continue lamentele dei residenti nel Garda trentino in fatto di Sanità, interrogano il Sindaco per sapere quali sono le reali intenzioni della Provincia sul futuro del nosocomio arcense. Fatta una doverosa premessa per ringraziare tutti, dal personale medico a quello Sanitario, impiegati e addetti che si adoperano nonostante le oggettive difficoltà legate alla Sanità nell’Alto Garda, i due consiglieri chiedono in 16 punti articolati al sindaco Betta da quanti medici effettivi lavorino presso il nosocomio arcense, quanti infermieri, se è vera la notizia che sarà potenziato il pronto soccorso e se l’attuale personale sia in numero sufficiente.
Ma, e qui al punto 5 dell’interrogazione sta la richiesta più “pesante”, ossia se corrisponde al vero che il personale medico a volte impiegato sia, a volte, scelto tra medici senza specializzazione in emergenze, bensì medici in libera professione. Quali siano i costi di queste “richieste” di prestazioni quando serve, sia nel reparto di medicina, sia in pneumologia e, soprattutto in pronto soccorso senza valorizzare le professionalità interne all’ospedale.
Ravagni e Todeschi, inoltre, chiedono se esista un medico cardiologo in ospedale, o se quando serve al cittadino sono date risposte e consulenze telefoniche, così come avviene per ortopedia e per quante ore presti servizi effettivo in ospedale, e se è vero, inoltre, che la Provincia di Trento ha effettivamente pubblicato notizia di potenziare il pronto soccorso? Sono stati fatti concorsi per assumere personale di chirurgia, se il reparto di anestesia ha ancora quattro anestesisti in organico, visto che è il numero ottimale per prestazioni in caso di operazioni chirurgiche?
L’apertura di un reparto di andrologia, affermano Ravagni e Todeschi, serve davvero a questo ospedale viste le scarse richieste? Infine la Sanità privata e le vertenze con Casa di Cura Eremo e Villa San Pietro sono le richieste conclusive del documento che, come Ravagni e Todeschi hanno detto in conferenza stampa raccoglie le lamentele di molti professionisti all’interno dell’ospedale arcense.