Ospedale di Arco: il Centro Salute mentale sarà trasferito a Rovereto?

Il servizio Salute Mentale di Arco torna a far parlare di sé. È di qualche giorno fa l’interrogazione presentata in Provincia dal consigliere Filippo Degasperi. “Nell’interrogazione dello scorso 7 febbraio lo scrivente faceva riferimento all’inerzia dell’APSS di fronte al rischio di collasso per il Servizio di salute mentale dell’ospedale di Rovereto – spiega il consigliere provinciale di Onda Civica Trentino – tocca ricredersi perché nello stesso giorno di entrata in servizio del nuovo direttore generale la proposta per risolvere il problema della carenza di professionisti e del conseguente sovraccarico di lavoro è tagliare una delle quattro strutture complesse di psichiatria. Quella che si vorrebbe sacrificare è la struttura complessa di Arco, che vedrebbe sparire il suo primario e finirebbe per confluire su Rovereto. Quindi il nuovo corso della politica e della gestione sanitaria in Trentino prevede che per risolvere un problema di carenza di professionisti, la soluzione è tagliare il servizio”. Dal primo di aprile ad Arco sono disponibili per le notti solo uno specialista e uno specializzando. “Tanto che è la stessa APSS a dichiarare – prosegue Degasperi – l’evidente insostenibilità di un servizio di pronta disponibilità dell’intero nosocomio arcense. Gioiranno i rappresentanti dei partiti che per venti anni hanno imposto il numero chiuso a medicina. Meno i cittadini (talvolta ignari) che oggi ne pagano le conseguenze ma che sono corresponsabili visto che chi ha voluto il numero chiuso è stato democraticamente eletto – si legge – un servizio “a rischio sopravvivenza” (quello di Rovereto secondo l’Assessore) si fonde con uno “evidentemente insostenibile” (quello di Arco secondo APSS)”. Il consigliere di Onda Civica interroga il Presidente della Provincia per conoscere se sia a conoscenza dell’ipotesi di soppressione dell’U.O. di Psichiatria Alto Garda Ledro e Giudicarie e se la condivida, e se tale scelta “non nasconda invece ragioni meno nobili di rapporti personali”. Chiede, inoltre, “sia a conoscenza dell’”evidente insostenibilità” del servizio di pronta disponibilità ad Arco e in che modo l’accorpamento con un altro servizio in difficoltà come quello di Rovereto possa migliorare i servizi senza prevedere l’inserimento di nuovi professionisti”.
Sara Bassetti