Ospedale di Arco, festa per primi vent’anni

Nicola Filippi11/11/20247min
Foto celebrativa OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Ospedale Arco OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Ziglio OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Andrea Ziglio OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Tonina ai sindaci OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Elena Bravi OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Betta OSPEDALE ARCO 20 ANNI
Claudio MiMIOLA OSPEDALE ARCO 20 ANNI
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Festa di compleanno per i primi vent’anni dell’Ospedale Alto Garda e Ledro. La prima pietra del nuovo monoblocco è stata posata il primo gennaio 1989, il 29 marzo 2004 l’avvio delle attività sanitarie. Un ospedale costato 41 milioni e mezzo di Euro, facendo le debite proporzioni, il terzo polo ospedaliero del Trentino che nel corso degli anni “ha saputo costruire le proprie vocazioni”, ricavandosi un ruolo strategico all’interno della rete ospedaliera provinciale. Per «celebrare» i vent’anni di attività e tracciare le prospettive future si è lunedì 11 novembre all’Ospedale arcense una piccola cerimonia, alla presenza dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, della direttrice dell’integrazione socio sanitaria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Elena Bravi, del direttore dell’ospedale di Arco Andrea Ziglio, del direttore del Distretto sud Luca Fabbri, del sindaco di Arco Alessandro Betta (oltre a lui, anche gli altri sindaci dell’Alto Garda e Ledro) e del presidente della Comunità di valle Alto Garda e Ledro Claudio Mimiola. Hanno partecipato alla cerimonia, allietata da un intervento musicale della Scuola musicale Alto Garda, anche i rappresentanti delle varie istituzioni locali (anche passate) e degli ordini professionali.
Oggi l’Ospedale di Arco ha 420 dipendenti ed è parte integrante della rete ospedaliera
provinciale che si sviluppa sul modello dell’ospedale policentrico, in cui i centri specializzati per
patologia vengono distribuiti all’interno della rete, garantendo la prossimità delle cure con il
territorio, la complementarietà e sussidiarietà delle strutture ospedaliere, nel rispetto delle
esigenze locali. A raccontare le eccellenze dell’ospedale di Arco e a fornire i numeri più significativi della sua attività è stato il direttore Andrea Ziglio: «La nostra struttura ha alcune vocazioni specifiche, come la Procreazione medicalmente assistita (PMA), la Pneumologia, l’ambito della Salute mentale e la Chirurgia multispecialistica, che arricchiscono l’attività dell’Ospedale di prossimità in un’area ad elevato flusso turistico e in forte integrazione con il territorio. A tale proposito sono fondamentali anche il ruolo del Pronto soccorso, della degenza medica e chirurgica e dei vari servizi ambulatoriali e di supporto attivi. L’Ospedale attualmente ha una dotazione di 89 posti letto, dei quali 80 dedicati ai ricoveri ordinari e 9 ai ricoveri diurni. Aggiungendo i posti dedicati all’osservazione breve intensiva (6) e i letti tecnici (19), il totale dei posti letto è 114. L’ospedale – ha ricordato Ziglio – ha svolto un ruolo di rilievo durante la pandemia, con l’attivazione di oltre 40 posti letto per l’assistenza dei pazienti Covid positivi, sia per situazioni di alta criticità ventilatoria all’interno della degenza di pneumologia, che di media-bassa intensità all’interno della degenza di chirurgia generale. In questo periodo anche il servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC) di Arco è stato convertito a reparto Covid, diventando l’unica degenza a livello provinciale ad accogliere pazienti positivi in carico al dipartimento di salute mentale».
A portare il saluto del Consiglio di direzione dell’Apss è stata Elena Bravi, che ha ricordato come l’ospedale di Arco rinnovi nel tempo la caratteristica di essere «ospitale, come dicevano i latini, nei confronti degli infermi e dei pellegrini, con una missione di accoglienza, anche turistica, che si rinnova ancora oggi ed è garantita ogni giorno in maniera efficace da una struttura che gioca un ruolo strategico per tutta la rete ospedaliera provinciale».
«Ci tengo a ricordare come questo compleanno – ha commentato il sindaco di Arco Betta – sia il simbolo dell’unione e il frutto della collaborazione di tutto il territorio dell’Alto Garda e Ledro, due territori capaci di realizzare una struttura unica. Essere qui oggi è per me un onore perché ci dà modo anche di ringraziare personalmente “tutti i camici”, di diversi colori, che animano questa struttura. Sono loro che fanno la differenza, lo hanno fatto al tempo del Covid e lo fanno ancora oggi. La storia continua e mi auguro per il futuro che si riesca a fare massa critica per garantire a questo territorio servizi importanti».
In rappresentanza di tutti i sindaci della zona è intervenuto anche il presidente della Comunità di valle dell’Alto Garda e Ledro Claudio Mimiola: «Questo ospedale è molto di più della struttura ospedaliera di riferimento dell’Alto Garda e Ledro: rappresenta un presidio sanitario di qualità anche per i tanti turisti, vedendo aumentare esponenzialmente il carico di lavoro in alcuni periodi dell’anno. Come istituzioni noi ci siamo e ribadiamo il nostro appoggio ad una struttura strategica per il nostro territorio e non solo. Dobbiamo giustamente festeggiare questo evento ma anche proseguire con gli intenti. Chiudo ricordando a tutti i nostri cittadini l’impegno e i sacrifici di tutti gli operatori, che ringrazio di cuore».
“L’ospedale dell’Alto Garda e Ledro è un punto di riferimento non solo per questo territorio, perché vi sono specialità uniche e servizi di eccellenza – ha sottolineato l’assessore provinciale alla salute, Mario Tonina – Dobbiamo proseguire in questa direzione, potenziando strutture chiave come il pronto soccorso, vero biglietto da visita, che sono a servizio dei residenti ma anche dei tanti ospiti”. Nel concludere con un sentito ringraziamento al personale che «con professionalità e dedizione riesce a fare la differenza oggi come nei momenti più difficili», Tonina ha spiegato come sia «in corso la valutazione per acquisire e installare un robot ortopedico, da posizionare proprio ad Arco, a supporto del Dipartimento di ortopedia dell’Apss che, in un’ottica di rete ospedaliera, potrà essere utilizzato anche dai professionisti degli altri ospedali territoriali».
Al direttore del distretto sud Fabbri, anche in qualità di ex direttore dell’ospedale, il compito di chiudere la cerimonia con un excursus storico ripercorrendo, anche attraverso tante immagini di archivio, la storia dell’ospedale, dai primissimi riferimenti storici legati all’«ospitale dei battuti» del 1300, passando per le strutture realizzate nel 1800, che hanno fatto di Arco un luogo di cura privilegiato per le malattie respiratorie, fino alla posa della prima pietra dell’ospedale attuale nel 2004.

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