Olimpiadi 2026, Tonina: “La Fondazione Dolomiti UNESCO sia coinvolta”
Su iniziativa del Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO, l’assessore Mario Tonina, il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione nella sua ultima seduta ha deciso di inviare una lettera all’attenzione dei Ministri Costa, De Micheli, Franceschini, Spadafora e D’Incà nonché al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Fraccaro. Oggetto: le future Olimpiadi invernali. Nella nota viene richiesto un adeguato coinvolgimento della Fondazione Dolomiti UNESCO all’interno degli organi previsti dalla Legge Olimpica 31/2020, con particolare riferimento al Consiglio Olimpico Congiunto, al Forum per la sostenibilità dell’eredità olimpica e paralimpica e alla Società Infrastrutture Milano – Cortina. L’approvazione della Legge Olimpica 31/2020 recante disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 rappresenta un forte ed importante segnale di ripartenza dopo l’epidemia. “Apprezziamo anche il senso di responsabilità del Parlamento, che ha permesso una rapida approvazione della Legge – commenta il Presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO Mario Tonina – È risaputo come i grandi eventi sportivi e le relative infrastrutture abbiano un notevole impatto sul sistema territoriale e possano essere un fattore determinante di trasformazione del paesaggio. In questo senso va la nostra richiesta di un adeguato coinvolgimento della Fondazione, l’ente che si occupa da 10 anni della promozione di uno sviluppo sostenibile nonché della gestione del riconoscimento delle nostre bellissime montagne a Patrimonio Mondiale UNESCO”.
Il dossier di candidatura dei XXV Giochi olimpici invernali e XIV Giochi paralimpici invernali “Milano – Cortina 2026” ha identificato nella sostenibilità ambientale uno dei suoi pilastri fondativi, rendendo quindi i Giochi olimpici e paralimpici un evento più sostenibile, flessibile ed efficiente, sia sotto il profilo operativo che finanziario, liberando al contempo più valore, per le città ospitanti, nell’orizzonte a lungo termine.