Odd-One: amore, barbecue e bici per combattere la malattia
Quando ti viene diagnosticata una malattia grave ti affidi alle capacità degli oncologi e al potere salvifico dell’amore per la vita. Il protagonista della nostra storia sta battendo (per due volte) “il mostro”, con l’amore, la buona cucina e la bicicletta da corsa. Alessandro Oddone nasce a Sanremo nel 1974, abita ad Arma di Taggia ed è un diventato Arcense Doc “per amore delle bellezze di questa terra”. La Vita gli ha donato tanto, ma per due volte lo ha messo davanti a una diagnosi di malattia, al quarto stadio. La medicina lo sta salvando, in entrambi i casi, con terapie all’avanguardia, ma senza la sua voglia di combattere per la Vita “Odd One” oggi non sarebbe seduto al tavolo con noi, a raccontarci la sua storia incredibile. La prima volta lo ha salvato una trasmissione televisiva su DMax, la seconda volta la vita all’aria aperta e la voglia di tornare in sella, come ai tempi del ciclismo agonistico giovanile, e scalare le salite del Grande Giro e il passo Pordoi, “una volta prima di morire” ha detto al “fratellone” Gianluca.
Alessandro Oddone non è diventato cantante per “colpa” di papà, che invece lo ha fatto innamorare della buona cucina e del ciclismo. Negli anni Settanta, nell’Italia ciclistica, c’erano due tifoserie ben distinte. Alessandro è diventato “Moseriano sfegatato” (gli altri erano i Saronniani…) e Palù di Giovo la sua terra adottiva. Ma non sapeva che il destino lo avrebbe portato, a 50 anni, nella città delle Palme.
La prima diagnosi di malattia è stata una autentica “tranvata” alla voglia di vivere di Alessandro. Lui però è un combattente. La terapia lo debilita, trascorre giornate intere chiuso in casa. Trova però sollievo in una trasmissione televisiva su Dmax dedicata al barbecue americano (BBQ). “Mi si apre un mondo – racconta – come mai il tipo in tv cuoce le costine per cinque ore, mentre io e il resto degli italiani ci impieghiamo al massimo mezz’ora e le bruciamo? Mi son detto: “provo anch’io”, però il risultato fu una schifezza impresentabile. Da lì è nata la voglia di riuscire a fare quello che facevano in TV. Ho capito che mi servivano strumenti adatti, esperienza e tecnica. Ho partecipato a masterclass, assieme a un grande campione americano, ho cominciato a leggere molti libri sul metodo di cottura. Poi ho provato e riprovato”. Prima in famiglia, poi alle feste con gli amici.
La competizione vera e propria nacque per caso. “Durante un corso conobbi tre ragazzi liguri con i quali fondai questa squadra di barbecue che si chiama “Smoking Bad BBQ Team” che si rifà alla serie televisiva “Breaking Bad” – racconta Alessandro – Con loro cominciai a fare competizioni e nel 2015 vincemmo i Campionati Italiani nella WBQA, nella KCBS, portammo a casa un terzo posto assoluto, con una vittoria nel Pulled Pork, ovvero il piatto che mi viene maggiormente richiesto. Nel 2016 andai a difendere il titolo di campione da solo, cosa più unica che rara, e raggiunsi il secondo posto assoluto. Poi vinsi diverse gare del circuito, finché ricevetti l’invito all’American Royal nel 2016, a Kansas City, il sogno di tutti i Pitmaster del Mondo”. Una sorta di incoronazione. “Quando partecipo ai concorsi, ai giovani vengo sempre presentato come un maestro”, spiega Oddone. Per gli avversari, invece, è un osso duro da piegare. Lo sa benissimo anche il gruppo di amici grigliatori – i Devils – che hanno scelto di invitarlo per il prossimo World Barbeque Championships a Stoccarda, in Germania (27 e 28 luglio 2024), dove sono annunciate oltre 120 squadre di grigliatori, dai cinque continenti.
Alessandro “Odd One” (il nome del suo celebre panino con Pulled Pork è nato proprio ad Arco) oggi viene invitato a feste private, è ospite in molti locali, sia in Italia che all’estero. Grigliare è un hobby che gli tiene la testa “leggera”, lontana dai pensieri per la salute. “Mi piace diffondere questa cultura del barbecue, che è di due tipi – ci spiega – La grigliata classica, la cottura della carne su fiamma viva o grilling. Completamente differente è invece la cottura nel barbecue di pezzi di carne, lontani dal fuoco, con il fumo. Il calore è generato dal carbone, ma esistono anche strumenti a pellet e a gas. Si usano legni dolci per il maiale, faggio o cedro per il pesce, noce di pecan o legni più forti per carni di manzo. Il fumo avvolge il cibo e dà le note di affumicato dopo ore di cottura”. L’assaggio – provare per credere – è un’esperienza indimenticabile.
Agli imminenti Mondiali in Germania, “Odd One” scenderà in campo per dimostrare il proprio talento. “Il mio compito specifico sarà quello di occuparmi del maiale – racconta, svelando la sua enciclopedica conoscenza sui tipi di carne – i tagli che userò saranno quelli per fare il Pulled Pork, ossia il collo del maiale e la spalla, ma dovrebbero esserci anche le costine, le Pork Ribs”. Ogni carne ha i suoi tempi di cottura e la sua salsa dedicata. Ogni pezzo che assaggeranno i giudici dovrà essere perfetto: dal tenderness, la tenerezza, al “bite”, il morso. Che obiettivi vi siete dati per Stoccarda? “Per prima cosa vediamo di divertirci e poi chissà cosa potrà uscire da questa competizione”, conclude “Odd One” che ci saluta con un sorriso grande così e gli occhi a cuoricino. Sale in sella alla bici e pedala verso “l’Amore per le bellezze” di Arco. La bici, la sua passione giovanile, per troppo tempo sopita, è stata la “coperta di Linus” che gli ha permesso di trovare anche la forza e la grinta che lo stanno facendo vincere, per la seconda volta, contro la tremenda malattia. A noi non resta che auguragli un mondo di bene e “Buona Vita”. E poco importa se torna senza medaglie da Stoccarda. Parlare con lui è stata una lezione di Vita. Da tramandare ai posteri.