Nuove opere per evitare le esondazioni della Sarca ad Arco
Un piano strategico volto alla prevenzione di eventuali danni che l’esondazione del fiume Sarca potrebbe provocare. Questo perché, come si è visto in occasione dell’esondazione del 2020, è meglio prevenire che curare. Il Servizio Bacini Montani si è già mosso in questo senso, intervenendo in una prima fase nell’alveo del fiume mentre una seconda fase è prevista per quest’anno. Un intervento che nella sua globalità costerà oltre due milioni e mezzo di euro. La cifra e il progetto sono stati sviscerati nel corso della recente riunione della sessione forestale dall’ingegner Nicola dal Bosco, sostituto del direttore d’ufficio di zona, e interesserà in modo particolare il centro di Arco, laddove scorre il fiume lungo il quale da bimbetto Giovanni Segantini crebbe e per poco, cadendo nell’adiacente Fitta, non annegò. Il Sarca vanta la sua parte più “consistente” nel tratto che attraversa Arco, e sarà qui che il progetto dei Bacini Montani apporterà la sua parte più consistente dell’intervento. Da sud del ponte che collega via della Cinta con viale Rovereto e fino al campo sportivo di via Pomerio si trova la parte più “debole” ha detto nel suo intervento l’ing. Dal Bosco; dunque, è qui che ci si concentrerà innalzando di un terzo livello il muro di contenimento dell’argine in modo da realizzare un parapetto d’affaccio sul fiume. Questo dopo che la lottizzazione che oggi costituisce l’ex compendio Hotel Arco sarà concretata. L’alveo del fiume sarà ampliato di minimo cinque metri allargandosi sulla sponda orografica sinistra, lavoro che per questo prevede una modifica alla passerella ciclopedonale in zona casa di Cura Villa Regina fino al parcheggio di Caneve. Zona che sarà interessata anche dalla realizzazione del nuovo parco “Sarcamente.” Per poterlo fare si dovrà aggiungere una campata al ponte attuale, cosa che lo renderà logicamente più lungo di quanto è oggi. Costruendo una nuova pila di sostegno sulla quale poserà, altrettanto logicamente. Infine, il Sarca sarà oggetto d’intervento in zona industriale, dove sorge lo stabilimento Aquafil e il capannone Tosi Serramenti. Qui si provvederà a realizzare un muro in calcestruzzo, dotato di lamiere in acciaio “Corten” simili a quelle che saranno posate più a nord per dare un’immagine omogenea a tutto l’intervento programmato. Per questo il tratto di pista ciclopedonale dovrà necessariamente essere vietato al transito, ma si predisporranno deviazioni adeguate. Il tutto avrà inizio alla fine della prossima stagione estiva 2024.