“Nuove forme di mobilità, il Trentino fa da apripista assieme ad Autobrennero”
Mobilità intelligente, a emissioni zero e il più possibile anche a “incidenti zero”. Il Trentino, assieme al partner Autobrennero, è un territorio che fa da apripista nel campo delle soluzioni innovative e a basso impatto ambientale per i trasporti, con importanti progetti finanziati sia dalle risorse provinciali che dal Pnrr. Lo ha sottolineato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto Adige, partecipando al convegno “Nuovi modelli di mobilità in Europa. La svolta tecnologica e la Vision zero”, organizzato a Madonna di Campiglio da Asecap-Aiscat (in pratica le organizzazioni che raccolgono a livello europeo e nazionale le concessionarie autostradali) in collaborazione con Autostrada del Brennero e Polizia di Stato.
Le aspettative per la “rivoluzione possibile” sia dal punto della “svolta tecnologica” (la guida autonoma e intelligente) che della Vision Zero (ovvero dei sistemi per aumentare la sicurezza e ridurre a zero gli incidenti) sono state confermate anche dagli altri ospiti del convegno, tra cui il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovanni, in video collegamento, e Diego Cattoni, presidente di Aiscat e amministratore delegato di Autostrada del Brennero. A seguire i lavori anche gli assessori provinciali Achille Spinelli, Roberto Failoni, Mirko Bisesti, Mattia Gottardi, il commissario del governo Gianfranco Bernabei, il questore Alberto Francini, diversi parlamentari del territorio e consiglieri provinciali.
Mentre il ministro Giovannini ha precisato che sono in arrivo 104 miliardi di euro per trasformare nei prossimi dieci anni il sistema della mobilità in Italia – dal Pnrr, ha sottolineato, arriveranno 61 miliardi fino al 2026, ma grazie alla legge di bilancio e ad altri fondi stanziati si arriverà a 104 miliardi in 10 anni – per Cattoni “ci sono le condizioni tecnologiche, politico-economiche, sociali e culturali per una rivoluzione della mobilità”. Pertanto servono “le regole per governare questa trasformazione” resa possibile da diversi fattori, dalla tecnologia alla transizione ecologica con l’utilizzo di mezzi elettrici, ad idrogeno ed endotermici.