Nuova frana dal Brione, sfiorati gli operai al lavoro
Un masso e detriti di roccia per circa 25/30 metri cubi di volume si sono staccati questa mattina dalle pendici del Monte Brione, esattamente dallo stesso punto da dove nel novembre scorso si era verificato un evento franoso ben più consistente. Il cantiere per la messa in sicurezza, a causa dell’emergenza sanitaria in atto legata al Coronavirus, era stato riaperto da pochi giorni. Due operai della ditta Rigon di Vallarsa, impegnati nella pulizia della parte superiore della paramassi, hanno visto i massi volare sopra le loro teste e finire sul mini escavatore aziendale dal quale era sceso da pochi secondi un terzo operaio, anche lui scappato non appena sentito il rumore del masso che precipitava a valle. Il mezzo meccanico è rimasto seriamente danneggiato ma, per fortuna, nessun è rimasto ferito. I sassi si sono fermati sul tetto della paramassi che, anche stavolta, ha retto bene l’urto mentre altri massi sono finiti nel prato dell’hotel Baia Azzurra e sulla ciclabile, luoghi anch’essi deserti. Immediatamente sono accorsi sul posto uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco, agenti del Corpo di Polizia Locale Intercomunale, il geologo provinciale Ernesto Santuliana da Trento, tecnici della Provincia e l’imprenditore locale Andrea Zampedri che si è occupato dei lavori del by pass della ciclabile e smaltimento dei detriti residui a suo tempo. Tutti per verificare cos’era accaduto e disporre il da farsi. Ad accoglierli, arrivati per primi sul posto, il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi e il consigliere Franco Mandelli che in zona ha l’azienda di famiglia e ci abita. Dopo il sopralluogo saranno prese le decisioni sul da farsi nell’immediato. Probabile il prolungamento della chiusura della ciclabile in quel tratto ben oltre le disposizioni dettate dal coronavirus.