Myanmar, tragiche notizie giungono a Via Pacis da Suor Rosanna
L’associazione Via Pacis, con sede ad Arco, sta seguendo con apprensione l’evolversi della situazione in Myanmar dopo il Colpo di Stato, paese dove è stato realizzato un progetto importante per la vita e l’educazione di 150 bambine e ragazze ospiti presso la “Casa della Pace” di Loikaw – cittadina ai confini con la Thailandia.
Dalle Filippine Suor Rosanna scrive che la situazione in Myanmar è drastica. Nelle persone cresce il timore di tornare a vivere ancora le tristi esperienze della dittatura.
“Sono stati rilasciati prigionieri da parte del governo – ha scritto la religiosa a Via Pacis – che, pagati, formano le squadre del terrore che bruciano case, entrano di notte nelle abitazioni e arrestano uomini senza mandato e senza motivazione. Ci sono stati casi in cui hanno avvelenato l’acqua. Quando arriva sera la gente ha paura di stare nelle proprie abitazioni. La suora che vive con le bambine mi ha detto che anche lei vive questa paura, la sera si riuniscono insieme e pregano il rosario”.
Nella “Casa della Pace” le bambine trovano un rifugio sicuro e la possibilità di frequentare la scuola. In questi giorni, le suore che gestiscono la struttura, stanno provvedendo a far posto ad altre bambine. Per questo Via Pacis ha avviato l’iniziativa “Emergenza Myanmar” con la raccolta di fondi per salvare vite umane e sensibilizzare riguardo l’adozione a distanza. Attraverso questo tipo di sostegno si può provvedere ai bisogni primari delle persone che vivono in quel paese martoriato. Attualmente sono 70 le bambine che hanno bisogno di aiuto, ma il numero è destinato a crescere. Per maggiori informazioni consultare il sito www.viapacis.info/onlus oppure telefonare al numero 0464 555767