Arco: musei Segantini e Caproni a Villa Angerer?

Redazione17/09/20245min
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galleria civica

 

Nella mattina di martedì 17 settembre si è svolto un sopralluogo a villa Angerer, a Chiarano d’Arco, da parte dell’assessora alla Cultura della provincia di Trento Francesca Gerosa, accompagnata dal sindaco Alessandro Betta, il suo vice Roberto Zampiccoli e l’assessore Guido Trebo. Al sopralluogo, stimolato dall’amministrazione comunale, ha preso parte anche Franco Marzatico, dirigente generale dell’Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Focus dell’incontro Villa Angerer, nota anche come ex Sanaclero.
«La prospettiva di un recupero del vecchio palazzo potrebbe essere legata alla volontà di valorizzare unitamente le figure di Giovanni Segantini e Gianni Caproni – ha detto la vicepresidente Gerosa – idea che sto approfondendo, insieme alle mie strutture, come possibilità di valorizzare unitamente due figure di spicco del nostro territorio, accomunate da un interesse profondo per la pittura, uno come artista, l’altro come collezionista. In quanto entrambi nativi di Arco, sto ragionando sulla creazione di un polo culturale che proprio a villa Angerer, che oggi ho voluto visitare personalmente, potrebbe trovare la sua stretta aderenza con il territorio e la sua storia culturale. Ritengo sia importante, nel momento in cui si sviluppano progettualità di questa rilevanza, che, se possibile, abbiano un collegamento con il territorio. Sono in corso una serie di ragionamenti di natura gestionale, di sviluppo e ovviamente anche economica, con l’obiettivo qualificante di creare un progetto territoriale ma di respiro extraprovinciale».

 


 

«Villa Angerer è un prezioso bene culturale – ha detto Franco Marzatico – e il suo giardino è tutelato e merita la massima attenzione e un’adeguata valorizzazione. Con il Sova, il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, l’Apop, l’Agenzia provinciale per le opere pubbliche, e Patrimonio del Trentino, sotto il coordinamento dell’Assessorato alla Cultura, stiamo lavorando assieme al Comune di Arco per dare una prospettiva di funzione pubblica secondo interessi che sono della collettività, ma anche della valorizzazione di questo patrimonio straordinario, ambientale e architettonico. A questo proposito la Giunta provinciale ha stanziato adeguate risorse per sistemare parte degli elementi lapidei, fontane, scalinate e altri elementi architettonici».

«Non si tratta di inserire solo la parte documentale di Caproni – ha detto l’assessore alla cultura Guido Trebo – ma la parte della collezione di aeropittura, ora conservata in un magazzino, e sicuramente qualche cimelio interessante dal punto di vista del design industriale. L’idea è accostare la figura di Giovanni Segantini, divisionista, con la nostra collezione che sta diventando sempre più importante a livello internazionale, alla collezione d’arte Caproni, che contiene molte opere di aeropittura. C’è uno stretto collegamento tra il divisionismo e il futurismo, vedi ad esempio Boccioni, e sarebbe per noi un’occasione importante per valorizzare anche la figura di Luigi Bonazza, altro artista arcense di rilievo, che tra parentesi fu alle dipendenze di Caproni. L’importante è che il compendio a questo punto rimanga a fruizione pubblica».

«Su villa Angerer e le sue grandi potenzialità – ha detto il sindaco Alessandro Betta – i ragionamenti che si possono fare sono tanti. Alla fine la scelta spetterà soprattutto alla Provincia, ma quello che abbiamo potuto apprezzare è che c’è interesse e attenzione. In seguito abbiamo visitato la galleria civica e illustrato in anteprima quelle che sono le intenzioni di questa amministrazione. L’attenzione e la disponibilità della vicepresidente ci sembrano un bel segno per il percorso che stiamo portando avanti su cultura, storia, arte e del bene comune di una comunità che ha avuto al suo interno questo illustre concittadino, Segantini, al quale stiamo dedicando un ambizioso lavoro di memoria che diventa presente e futuro».

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