Movimento Onda: Disegno di Legge per regolamentare gli alloggi turistici in Trentino
Un disegno di legge “come stimolo” per disciplinare i nuovi alloggi ad uso turistico. È quello che ha presentato in Provincia il partito politico Onda, fondato da Filippo Degasperi, per arginare la crisi abitativa. In Trentino sta diventando un problema sociale. Nell’Alto Garda e Ledro è quasi un dramma. “Una volta l’ente pubblico costruiva le case per i lavoratori, da qualche decennio non lo fa più e le case che una volta erano per i lavoratori oggi vengono adibite, in numero sempre maggiore, ad alloggi per i turisti, senza alcun tipo di regolamentazione” spiega Degasperi. Nell’Alto Garda Trentino la problematica è molto sentita.
Una proposta concreta per la sindaca di Drena, Giovanna Chiarani. “Come comuni e piccoli enti locali viviamo il disagio di questo fenomeno che non vogliamo demonizzare, ma è incontrollato e sul quale è difficile agire. I turisti vedono i nostri posti come un paradiso terrestre, mentre i nostri residenti vorrebbero scappare, perché non possono più vivere. C’è un’alterazione sociale, una difficile convivenza, soprattutto nei borghi più piccoli, con una presenza mordi e fuggi che lascia strascichi anche negativi sul territorio, come stress idrico, rifiuti, mobilità. Anche nel mio comune iniziano i parcheggi selvaggi, ci sono sempre più appartamenti, ma senza posto macchina, ricevo lamentele continue dai residenti che non si sentono più tutelati”.
“Lo Stato delega alle regioni e alle Provincie autonome la gestione del turismo, ma la Provincia di Trento ha puntato molto sulla promozione, invece che dare standard di sostenibilità, qualità e governo dei flussi turistici. Questa politica di non regolamentare i flussi turistici ha portato a quel fenomeno di over tourism che oggi troviamo in tante località del nostro territorio”, spiega Duilio Turrini (Coordinamento Interregionale Tutela Garda). Un esempio virtuoso di governo del turismo arriva dal vicino Alto Adige. Nel 2018 ha istituto l’Osservatorio del turismo sostenibile e nel 2022 ha fissato un tetto ai numeri di presenze e posti letto nelle varie categorie della ricettività: 34 milioni di presenze e 238 mila posti letto. Differenza macroscopica, se confrontata con il Trentino che offre 493mila posti letto totali, ma sbilanciati sulla ricettività complementare (312mila). Il Pil generato dal turismo in Alto Adige è due volte e mezzo quello del Trentino, il valore aggiunto per posto letto è quattro volte a quello creato in Trentino. Perché tutto ciò? “Perché in Alto Adige ci sono molte meno seconde case, meno extra-alberghiero e più strutture alberghiere di fascia alta, da 4 a 5 stelle”.
Il disegno di legge presenta tre principali novità. La prima: “Dal regime di comunicazione a quello di autorizzazione di nuova attività ricettiva, guardando alla compatibilità territoriale e la sostenibilità tra posti letto turistici e residenti, mentre per gli alloggi turistici in condomini ci deve essere consenso per maggioranza dei condomini”. Seconda novità: “attestato di idoneità dell’alloggio turistico, in base allo spazio vitale, in un appartamento di 60 metri quadri non puoi farci stare più di 4 posti letto, cosa che attualmente succede troppo spesso”. Terza, la polizia turistica. “Già stabilita legge nazionale 191/2023, deve essere recepita dal nostro ordinamento, chiediamo un ampliamento degli organici della Polizia Locale trovando i finanziamenti necessari dall’aumento del costo della tassa di soggiorno e sulla percentuale incamerata dai Comuni (oggi al 50%)”.
Infine, intervenire con alcune modifiche sulla legge Gilmozzi (L.P. 16/2005), che doveva frenare la costruzione di nuovi edifici a uso turistico, ma non ha bloccato la crescita di B&B e alloggi turistici. E l’introduzione di una sotto-categoria catastale specifica per gli alloggi turistici, in modo tale da consentire ai Comuni di intervenire sulle tariffe Imis e Tari differenziate.
Stefano Santorum, ex candidato sindaco del centro destra alle comumali di Riva, nel 2015 aveva presentato per primo in Trentino un emendamento sul tema, “perché vedevo che si andava verso quelle problematiche che sono esplose oggi – ha spiegato – questa è una legge che non vuole punire qualcuno, anzi vuole mettere ordine elevare il grado di qualità al turismo che c’è in Trentino. Per gli alberghi ci sono le stelle, per gli alloggi turistici è tutto concesso. Una distorsione della legge. La Provincia deve cominciare a mettere qualità verso qualità offerta turistica negli appartamenti turistici, con criteri determinati. Non azione punitiva, ma limitare la domanda e innalzare la qualità servizio in tutto il Trentino, oggi abbiamo oltre 2mila appartamenti fuori controllo”.
Intervento squisitamente politico invece per Giovanni Johnny Perugini, consigliere d’opposizione a Nago Torbole: “Siamo una Provincia autonoma e abbiamo gli strumenti per agire in tempi ristrettissimi a prendere in mano la situazione, tutti si sono sperticati in campagna elettorale, ad oggi non è stato fatto nulla. La politica deve dare al territorio gli strumenti adeguati per essere attivo, proattivo, controllore e gestore delle proprie potenzialità per avere equità sociale e dare tranquillità ai residenti che non devono scappare dal proprio territorio”.