Minorenni denunciati a Riva, parla il Sindacato di Polizia: “Un disagio che va analizzato”
È di pochi giorni da la notizia della segnalazione di 11 minorenni all’Autorità Giudiziaria, da parte del Commissariato di P.S. di Riva del Garda, per i reati di furto, imbrattamento, violazione di domicilio, minacce e reati contro la persona.
I minori, che hanno un’età tra i 14 ed i 17 anni e che spesso hanno agito in piccoli gruppi, hanno con il loro comportamento, in molti casi reiterato, turbato interi rioni provocando, per questo motivo, numerosi interventi da parte della Polizia di Stato e delle altre Forze dell’Ordine.
In merito alla delicata questione prende posizione il “Sindacato Italiano Appartenenti alla Polizia”. “Questa Organizzazione Sindacale – scrive il segretario Provinciale Elvio Pederzolli – si sente in obbligo di complimentarsi con tutti gli operatori di Polizia che hanno portato all’identificazione degli indagati e alla produzione della documentazione utile affinché si inizi quel processo di responsabilizzazione del quale, evidentemente, questi ragazzi hanno bisogno.
Nel ribadire dunque come sia stato fatto un ottimo, paziente e preciso lavoro da parte della Polizia di Stato, ci sentiamo anche in dovere di ribadire, in primis ai tanti forcaioli da social network, come ancora una volta l’azione Penale sia stata l’ultima ratio nella speranza che porti questi ragazzi a riflettere e cambiare rotta. Undici minorenni non sono pochi – prosegue la nota – e sono la punta di un iceberg che andrebbe analizzato, assieme a tutti quei fenomeni sociali e comportamentali che portano dei minorenni a riempire le loro serate imitando gang di periferie ben più indegne dei rioni popolari di Riva del Garda. La Polizia di Stato ha fatto il suo lavoro ma con un metodo, se vogliamo una umanità, nel compiere il proprio dovere. Chi ci ha messo il cuore nel gestire la vicenda sono stati proprio i Poliziotti. Lo ribadiamo con serena fierezza a chi, invece, invoca pene esemplari senza rendersi conto di quanto inneggiare alla violenza ammorbi l’aria di ulteriore cattiveria della quale, per primi i Poliziotti, ne farebbero volentieri a meno”.