Manager territoriale, figura centrale per la nuova economia della sostenibilità
La pandemia Covid ha confermato la necessità di ripensare i servizi alle persone sul territorio. Da aprile e in pochi mesi, la “nuova normalità” ha portato a profondi cambiamenti nel sistema economico e dell’organizzazione del lavoro, nella scuola. Per quanto riguarda, nello specifico, il sistema di welfare, il superamento della crisi non si tradurrà con la riproposizione del modello precedente bensì nella rimodulazione delle politiche di sviluppo dei territori. Una prima risposta alle nuove esigenze è arrivata dal Festival della Famiglia, che negli scorsi giorni ha chiuso l’edizione 2020, rilanciando con una nuova figura: il manager territoriale. “Si tratta di un professionista che mette in campo conoscenze e abilità legate alla progettazione e al lavoro di rete nell’ambito delle politiche territoriali, istituita per valorizzare il lavoro di coloro che – operando soprattutto nelle politiche giovani e familiari – sono in grado di agire in un contesto dinamico, reso difficile anche da una pandemia, mettendo in campo soluzioni anche creative”. A tratteggiare il profilo è la giornalista Linda Pisani, che ha raccolto le prime esperienze dei manager territoriali, protagonisti di un libro di prossima uscita. La guida, edita da List Lab, è stata realizzata a cura dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la Fondazione Franco Demarchi.
Il manager territoriale è il nuovo profilo professionale, individuato dall’Agenzia provinciale per la famiglia, per lavorare in rete nell’ambito delle politiche giovanili, familiari e di sviluppo di comunità. “La figura professionale – spiega Linda Pisani – progetta e organizza azioni integrate sul territorio e promuove il lavoro di rete tra i diversi attori presenti, al fine di rendere protagonista e valorizzare la comunità”.
Ad oggi sono 47 i manager territoriali certificati, presenti in larga parte sul territorio del Trentino che ancora una volta si propone a livello nazionale quale laboratorio per lo sviluppo di politiche innovative e nuovi profili lavorativi. Il modello trentino, nato nel 2018 e unico in Italia, ha già suscitato l’interesse di altre regioni e province italiane, ad esempio Bolzano, che nei prossimi mesi lo adotteranno. Ad occuparsi del percorso di validazione e certificazione delle competenze dei manager territoriali è la Fondazione Franco Demarchi.