Luigi Tranquillini, 100 anni e una vita per la grappa
La storia del Trentino è fatta anche da persone che hanno dedicato la loro vita alla produzione di prodotti e sapori che identificano il territorio nel rispetto delle tradizioni e della storia. Uno di questi è senz’altro Luigi Tranquillini, nato il 16 novembre del 1924 a Mori, ma arcense di adozione, che ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Di vendemmie ne ha viste tante, ha vissuto l’epopea italiana delle acquaviti estere, la moda del light degli anni Ottanta, l’arrivo del monovitigno e l’ascesa delle grappe affinate in legno.
La storia della grappa l’hanno scritta i distillatori, quelli che hanno messo le mani sugli alambicchi perfezionandoli, quelli che al mutamento della viticoltura e dell’enologia hanno reagito adeguando la tecnologia per ottenere una grappa rispettosa della tradizione, ma in linea con le preferenze dei bevitori più saggi.
“Mio padre Luigi nasce da una famiglia contadina – ci racconta il figlio Amedeo – e nel Dopoguerra impara l’arte presso una distilleria in Alto Adige e successivamente in Trentino. Negli anni Cinquanta gli si presenta occasione di rilevare la distilleria Nicolussi di Mori, suo paese natìo. Inizia qui, per alcuni anni assieme al fratello Bernardino, la sua attività professionale. Nel 1965 si trasferisce in zona artigianale, continuando a produrre grappa con un antico alambicco ristrutturato. Lo stesso impianto, uno dei pochi di questo tipo ancora attivi in Trentino, è stato trasferito nel 1992 nella sua azienda agricola di Arco”.
Le sue prime esperienze lo portano a scegliere, tra i vari metodi, il sistema di distillazione a vapore discontinuo con caldaiette a cestelli e colonna di rettifica a fasci tubieri, nonostante sia uno dei più difficoltosi e faticosi. Tuttora è sua convinzione, adottata anche dal figlio che porta avanti l’azienda, che solo con vinacce ben torchiate e asciutte si ha qualità, anche se con meno resa produttiva.
“In occasione del centesimo compleanno di papà Luigi – racconta il figlio Amedeo – abbiamo realizzato la nuova etichetta “Gioga”, lo storico sopranome di famiglia”.
Non possiamo che ringraziare Amedeo Tranquillini che nella sua lunga vita ha portato avanti una tradizione secolare con la stretta osservanza di antiche e sapienti regole, una professione che ha svolto con grande passione e successo. Nella speranza che lo stesso sentimento sia tramandato alle nuove generazioni.