Loppio-Busa: “Dove finirà il materiale di scavo?”

Claudio Chiarani26/02/20242min
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Il battagliero consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi ha presentato un’interrogazione tema che attanaglia il Garda trentino, il tunnel Loppio – Busa che ancora non si sa come sarà collegato con la piana del Garda. Ma in questa che fa seguito alla sempre sua del giugno 2023 e rimasta inevasa, egli chiede dove finiranno i detriti che la montagna ha dovuto restituire all’ambiente per poter realizzare il tunnel. Dunque, dopo un sopralluogo in zona che ha permesso di verificare (è visibile comunque transitando sulla Statale che fiancheggia il lago di Loppio), Degasperi chiede alla Provincia se gli accumuli di smarino, ovvero l’insieme dei detriti, sia terre sciolte, o frammenti rocciosi provenienti dai lavori di scavo, sono a norma e quali verifiche sono state effettuate sugli stessi; quali le modalità e i tempi previsti per lo smaltimento del deposito e come s’intende intervenire per la limitazione delle polveri. Questo tenuto conto che gli accumuli di cantiere confinano con una zona artigianale nella quale, quotidianamente, operano diversi lavoratori, i quali tutti i giorni devono subire conseguenze e rischi all’esposizione delle polveri che appaiono del tutto incontrollate. Limitazioni? Nessuna in essere scrive Degasperi, nemmeno la più banale è stata attuata, ne sul cantiere, ne sulla strada d’accesso. E la “montagna” di pietrisco continua a crescere inesorabile. Per questo Degasperi si rivolge al nuovo presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini chiedendo risposte scritte in merito.

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