“Lo spostamento della autostazione di Riva? Tra un po’ di anni”

Claudio Chiarani08/11/20224min
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Tra il dire e il fare, recita un antico proverbio, c’è di mezzo il mare. E il “mare” che si frappone tra la volontà di spostare l’attuale autostazione delle corriere situata in viale Trento, oggi nel mezzo dell’insediamento urbano che in questi anni si è sempre di più “allargato e allungato” è sempre più vasto. Almeno dopo le ultime news che arrivano da Trento, ossia che lo spostamento potrà esserci ma non prima di altri 7/8 anni a partire da oggi, anno di grazia 2022. Una “tegola” per chi combatte da tempo contro quel luogo che non ha più ragione d’essere lì, per il rumore degli autobus che devono essere accesi di mattina presto e le polveri emesse nell’aria che i residenti sono costretti a respirare. Prospettiva che non piace ai residenti ma nemmeno all’attuale amministrazione del sindaco Cristina Santi, per la quale l’impegno preso in campagna elettorale, ossia spostare l’autostazione entro la fine di questa legislatura, in pratica entro il 2025. Idee diverse tra il capoluogo e Riva, dunque, che si trascinano da un ventennio e in special modo dopo che l’area nella quale era inizialmente previsto il trasferimento della stazione, quella di S. Cassiano, si è rivelata un tesoro archeologico di valore. Abbandonato da anni, anche questo va detto. Ma questa, purtroppo, è un’altra storia. Rumori, gas di scarico, il lavaggio degli autobus, tutto tornato a gran voce alla ribalta della cronaca dopo un’interrogazione della consigliera Lucia Coppola di Futura, la quale ha chiesto al governatore Fugatti cosa ha intenzione di fare la “governance” provinciale. Una risposta l’ha data l’assessore competente Mattia Gottardi, per il quale come annunciato la soluzione non potrà trovarsi prima dei prossimi sette/otto anni. Gottardi si è espresso sulla possibile soluzione di spostare gli stalli degli autobus dal confine a nord-ovest verso sud, verso il Parco della Pace utilizzando gli stalli oggi destinati alle vetture. Una soluzione che potrebbe attuarsi in tempi brevi e senza costi altissimi visto che la proprietà è della stessa Trentino Trasporti, la quale permetterebbe di allontanare dalle case i mezzi e il conseguente rumore dei motori all’accensione per la partenza, particolarmente al mattino per il trasporto degli studenti verso le scuole di Rovereto, ad esempio. Ipotesi allontanata dal Comitato dei residenti che non è d’accordo, come non è d’accordo l’amministrazione comunale va detto. Altre soluzioni sono state abbandonate e, dunque, ecco che il limite temporale del medio periodo o lungo periodo ipotizzato dall’assessore provinciale emerge tutto. Si andrà, allora, alla Baltera? Anche qui servirà tempo per la procedura d’idoneità urbanistica, la disponibilità finanziaria per l’opera, l’inserimento all’interno della variante 13 della qualificazione in zona della rimessa. Insomma, burocrazia e tempi che si allungano a quanto ipotizzato in Provincia. Per l’assessore Mauro Malfer, comunque, il limite temporale ipotizzato a Trento va abbattuto. Sette/otto anni per risolvere la questione sono tanti, anzi troppi. La soluzione va trovata entro la fine di questa legislatura.


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