L’Istituto Nazionale di Geofisica studierà i terremoti dell’Alto Garda

Oggi la Giunta Provinciale, su indicazione del Presidente, ha approvato l’Accordo di programma fra la Provincia e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS e il relativo progetto di ricerca teso ad approfondire la risposta sismica locale del tratto terminale della valle del fiume Sarca, in prossimità del Lago di Garda.
Si tratta di un programma di ricerca rivolto ad analizzare il territorio in base al comportamento sismico dei suoli, base indispensabile per una corretta pianificazione territoriale e urbanistica: “Nessun allarmismo – spiega il Presidente della Provincia – si tratta di approfondire alcune tematiche con il supporto di un Istituto con una decennale esperienza in studi riguardanti la risposta sismica locale. Proprio su incarico della Provincia, il Centro di Ricerche Sismologiche, sezione dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, ha gestito per una decina di anni l’allerta sismica in tempo reale del Trentino per finalità di protezione civile. La scelta di oggi è caduta sull’Alto Garda perché si tratta di un’area dove nel corso degli anni ci sono stati eventi sismici, seppur di non rilevante entità; in futuro altri territori con caratteristiche simili saranno oggetto di ricerche come la zona di Ala e Avio, nonché la bassa Valsugana e il Primiero”.
L’area di studio si colloca in corrispondenza del tratto finale della valle del fiume Sarca, in prossimità del Lago di Garda. La morfologia del territorio è articolata, con la presenza di valli secondarie sospese e un brusco e importante restringimento della valle principale a nord dell’abitato di Arco.
In base all’Accordo di programma verrà realizzata una campagna per registrare gli eventi sismici e il rumore sismico ambientale mediante l’installazione sul territorio di stazioni sismometriche temporanee. I dati saranno quindi elaborati e analizzati, nonché interpretati e integrati con le conoscenze geologico-geofisiche disponibili.
Il progetto, di durata triennale, ha un costo complessivo di 200.000 euro ed è finanziato dalla Provincia per il 45% ovvero con 90.000 euro.
(Nella foto l’articolo del giornale l’Adige sul terremoto del 13 dicembre del 1976)