Lido Palace, parla l’ex direttore: “Altro che ammalorato, dieci anni con il vento in poppa”
Il tono di voce è pacato, ma risoluto. Solo qualche smorfia, a tratti, lo tradisce. “Dopo quello che ho letto sui media del bilancio in rosso del Lido Palace (leggi l’articolo della presentazione) (leggi l’articolo di protesta del sindaco), ho deciso di fare alcune precisazioni”. Ne ha ben donde Gabriele Galieni, oggi General Manager al Du Lac et Du Parc Gran Resort. Per dieci anni è stato anche direttore del Lido Palace: “In alcuna maniera intendo addentrarmi nelle dinamiche che hanno segnato l’avvicendamento della governance al Lido Palace e le contese che hanno caratterizzato quell’arco temporale – spiega a La Busa – ritengo tuttavia propedeutico produrre una fotografia che, a mio parere, rende ingiustificate “le preoccupazioni per la situazione ereditata dalla precedente gestione” e che inevitabilmente individuerebbe nel sottoscritto l’autore di tale apprensione”.
Dieci anni da direttore al Lido Palace
“Come direttore per quasi un decennio, unitamente ai soci dell’asset, al CdA e il suo Presidente e l’intero staff siamo riusciti a portare il Lido Palace a profitto con addirittura un anno di anticipo rispetto al business plan elaborato da Trentino Sviluppo, Socio della Lido di Riva che ne prevedeva il pareggio di bilancio nel 2017. Nel 2019 (unico anno paragonabile pre-Covid) abbiamo consolidato un MOL (margine operativo lordo) di euro 1 milione 563 mila (25% del fatturato) e un utile ante imposte di 555 mila euro. Questi indicatori hanno collocato il Lido Palace in un’area di ampia sicurezza finanziaria, economica e patrimoniale”.
Il quadro economico
“Il debito di 13 milioni e mezzo del 2013 (mio primo anno di direzione) è stato ridotto a 3,8 milioni nel 2021. Abbiamo conferito liquidità per 2.5 milioni di euro al cambio della gestione. Credo che tale accantonamento confermi ulteriormente l’oculatezza della gestione se solo considerassimo le difficoltà che tutti abbiamo fronteggiato durante il Covid, dramma lasciato alle spalle da pochissimo tempo”.
L’affiliazione di prestigio
“Ho collaborato con “The Leading Hotels of The World” per 35 anni: auto-attribuirsi ora il prestigio di essere entrati a far parte di questa affiliazione quando il Lido Palace lo è stato per i precedenti 10 anni, con riconoscimenti di assoluto spessore, in termini di soddisfazione dell’ospite, appare quantomeno bizzarro. La brand reputation nel corso degli anni non ha registrato disallineamenti meritevoli di correzioni, al contrario questa si è attestata su parametri di alto apprezzamento. Sulla base di un piano pluriennale di interventi, sono state eseguite manutenzioni funzionali a mantenere la struttura in linea con le attese dall’ospitalità di lusso. Alla luce di quanto sopra, definire il prodotto Lido Palace “ammalorato” è semplicemente irricevibile”.
Riva del Garda e l’occupazione
“Reputo piuttosto azzardato imputare a Riva del Garda la scarsa spinta occupazionale. Riva del Garda è considerata una destinazione appealing e sono percepibili tutti gli sforzi fatti per collocarla nella parte alta delle mete più ambite”.
La marginalità
“Non compete al sottoscritto ipotizzare modelli di gestione dell’incremento del costo del debito, tuttavia si tenga conto che questo elemento ha impattato tutte le aziende senza impedire loro di migliorare la marginalità. Tra le misure attuate per fronteggiare l’aumento dei tassi d’interesse, non ultima è stata quella di ri-adeguare verso l’alto il prezzo di vendita, strumento diffusamente utilizzato dalle strutture ricettive. Giudico pertanto condivisibile il timore espresso attraverso i media dal socio di maggioranza, il Comune di Riva, non foss’altro perché le performances del Lido Palace negli ultimi due anni non trovano riscontro nel comparative set di riferimento”.