Lido Palace Hotel di Riva, legittima l’acquisizione delle quote da parte di Hager & soci
Heinz Peter Hager, dottore commercialista in quel di Innsbruck e il suo socio, l’arcense Paolo Signoretti, capifila della cordata che ha acquisito con la Heliopolis Urban Regeneration le quote della “Garda Investimenti Hotel s.r.l.”, il socio privato in quota Lido Palace, hanno operato legittimamente e correttamente. Lo ha stabilito e messo nero su bianco, come si dice in questi casi, il giudice del Tribunale di Trento Benedetto Sieff. Si è trattato dell’operazione finanziaria che ha scosso l’estate rivana, che ha visto la cordata imprenditoriale acquisire la maggioranza delle quote di minoranza della proprietà del quotato cinque stelle lusso di Riva del Garda, aperto nel 1899 quando a Riva del Garda comandava l’Impero Asburgico, laddove fu operato d’appendicite un certo Erwin Rommel durante la Seconda Guerra Mondiale, edificio carico di storia a partire da quando il Kaiser ne voleva fare la sua riviera privata in riva al lago di Garda. Il verdetto emesso dal giudice Sieff mette da parte l’attuale presidente Paolo Pederzolli e i soci Alberto Bertolini, Graziano Rigotti, Paolo Zontini e la famiglia Degara, sconfitti dalla contesa legale. Cambierà, dunque, l’assetto societario del Lido Palace grazie all’operazione di fusione per incorporazione della “Im. Tre” di Diego Schelfi che ha consentito ad Hager e Signoretti di scalare la GIH ed entrare come soci acquisendone la maggioranza. Contento Heinz Peter Hager, ovviamente, mentre Paolo Pederzolli non commenta. Tra poche settimane dovrebbe esserci una riunione dei soci (tra cui il Comune di Riva del Garda) per nominare il nuovo Consiglio d’Amministrazione. Presidente sarà certamente Heinz Peter Hager, poi ci sarà Paolo Signoretti e l’amministratore delegato di Heliopolis Riccardo Ricci. La Holding del Comune di Riva “Lido s.r.l.” sarà chiamata all’incontro dove i quadri direttivi della Società per Azioni che controlla il Lido Palace subiranno anch’essi, ovviamente, degli “aggiornamenti”.