Le Giunte di Arco e Riva incontrano le industrie del Garda trentino: “Da loro il 40% del Pil locale”

Claudio Chiarani12/04/20213min
arco riva industrie giunta-03


Se era convinzione che nell’Alto Garda e Ledro fosse il turismo la maggiore “industria”, ebbene toglietevelo dalla testa. Le industrie locali, dalle Cartiere del Garda alle Fedrigoni, dalla Dana all’Aquafil, tanto per citare le maggiori, assieme alla filiera locale producono il 40% del Pil territoriale, ossia 1/3 dell’intero Pil del Trentino. La Giunta “congiunta” delle due maggiori amministrazioni locali, ossia Arco e Riva, che si è tenuta lunedì 12 aprile ha portato in audizione diversi esponenti delle sopracitate aziende assieme al delegato territoriale (Alto Garda, Ledro e Valle dei Laghi) di Confindustria Roberto Cavallini di Arconvert S.p.A. Ma si sono visti (e ascoltati) il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana e il direttore generale Roberto Busato, Adriano Vivaldi, consigliere delegato di Aquafil e Antonio Di Blas per Cartiere del Garda e un altro funzionario per Dana. Sul “piatto” dell’incontro il fatto che, in assenza di turisti l’economia territoriale ha potuto tirare avanti grazie alle industrie presenti sul territorio, le quali erogano stipendi a tante famiglie. Solamente da Cartiere del Garda e Cartiere Fedrigoni, ad esempio, ben 600 nuclei familiari possono contare su di uno stipendio dalle aziende che hanno sofferto la crisi con ordini più risicati e andare avanti anche se con gli ammortizzatori.

L’industria, quindi, è parte integrante del Garda trentino, qui si è insediata grazie alla bellezza del territorio e alle sue risorse, qui intende proseguire anche in futuro. Una convivenza logicamente “sostenibile” che possa far parte del territorio senza creare scompensi o squilibri, ma che ben s’innesti nella logica dell’espansione territoriale dovuta all’arrivo di nuovi nuclei familiari. Industria che auspica una rete stradale moderna (e per questo vede il collegamento del Cretaccio come opera importante) ma che è anche chiamata a dare i dati su quello che, ultimamente si discute spesso, ossia il collegamento ferroviario con Rovereto. Che per il trasporto merci (ma anche in ambito turistico) è tutto da verificare in base al volume delle merci prodotte e che, via ferrovia, potrebbero lasciare o entrare sul territorio. Gli amministratori hanno poi discusso di piscina sovracomunale (entro il sette giugno un’apposita commissione che sta per costituirsi dovrà dare delle risposte precise in merito, ossia dove farla se nuova o vedere se adeguare qualcosa di esistente – Prabi nella fattispecie, non certo al Peep di Riva), ossia trovare comunque delle soluzioni condivise e della costituzione del prossimo Cda del Museo Alto Garda che dovrà avere cinque membri, tre per Riva e due per Arco. Il presidente sarà nominato dal Cda non appena insediato.

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