Lavori socialmente utili: 2100 occupati nel 2018. Erano 1700 nel 2013
Quest’anno oltre 2100 persone senza lavoro verranno occupate in Trentino attraverso i Lavori Socialmente Utili – in particolare quelli gestiti da Agenzia del Lavoro (Intervento 19) – all’interno di uno dei 190 enti territoriali aderenti: comuni, consorzi, comunità di valle, Apsp, aziende di servizi alla persona. La spesa prevista è di 13,5 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 11 nel 2013, per il 70% a carico della Provincia, per il restante 30% a carico degli enti territoriali, con cui saranno realizzati 350 progetti a vantaggio dell’intera comunità: interventi di manutenzione del verde e degli spazi pubblici, erogazione di servizi di sorveglianza, custodia, di assistenza alla persona e così via.
Nel sistema dei Lavori Socialmente Utili rientrano, oltre ai lavoratori impiegati con Intervento 19, anche quelli del Progettone, nel 2018 circa 1900. In tutto con i Lavori Socialmente Utili viene dato lavoro ad oltre 4.500 persone (compresi anche i lavoratori assunti dal Bim dell’Adige e gli Lsu nazionali).
L’impegno finanziario da parte della Provincia, che copre circa il 70 % del costo del lavoro, è costantemente aumentato nel corso della legislatura, arrivando per l’anno in corso a riservare circa 13.500.000 euro. Nel 2017 è stato di poco inferiore a quest’anno, circa 13.000.000 euro, per quasi 2100 persone occupate.
I Lavori Socialmente Utili realizzati attraverso Intervento 19 comprendono l’abbellimento urbano e rurale, la valorizzazione di beni culturali ed artistici anche mediante attività di promozione, allestimento e custodia, il riordino di archivi, la custodia e la vigilanza di impianti e attrezzature sportive, di centri sociali e socio-assistenziali, educativi nonché particolari servizi ausiliari alla persona di tipo sociale da svolgersi in Apsp o sul territorio.
Questo strumento si rivolge a: disoccupati da più di 12 mesi, con più di 45 anni; invalidi ai sensi della Legge n. 68/99; persone con più di 25 anni, in difficoltà occupazionale in quanto soggetti a processi di emarginazione sociale o portatori di handicap fisici, psichici o sensoriali segnalati dai servizi sociali e/o sanitari. Rientrano inoltre fra i soggetti beneficiari di cui alla presente lettera anche le donne segnalate quali vittime di violenza.
Alla data di presentazione della domanda di iscrizione alle liste devono risultare residenti in via continuativa da almeno tre anni in Provincia di Trento o emigrati trentini iscritti all’Aire da almeno tre anni.