Laurea in Medicina in Trentino, partita la grande sfida
È partito nei giorni scorsi con una sessantina di iscritti il primo anno del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia organizzato dall’Università di Trento in collaborazione con l’Università di Verona. Mercoledì 25 novembre si è svolta l’inaugurazione della sede, il settecentesco palazzo Consolati, a Trento, sottoposto ad un importante lavoro di restauro. Alla cerimonia, tenutasi in modalità di videoconferenza, sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti. “Oggi è un giorno importante per l’Università ma anche per il Trentino nel suo complesso. – ha detto Fugatti – Questo progetto, nato prima dell’inizio della pandemia di Coronavirus, si è realizzato in tempo brevissimo, nonostante le oggettive difficoltà di questo periodo, grazie alla collaborazione dei due atenei e di tutti gli altri attori coinvolti, fra cui le realtà della ricerca scientifica. Qui si formerà la futura classe medica del Trentino ma non solo, perché abbiamo studenti iscritti anche dall’Alto Adige e dalle regioni limitrofe. Una sfida importante e ambiziosa, una sfida che porteremo avanti con determinazione”.
L’inaugurazione si è aperta con i saluti del rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, che ha definito l’avvio di questo corso di laurea “un passaggio strategico fondamentale per l’ateneo trentino”. Con lui il rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini che ha sottolineato come questo traguardo rafforzi la “storica collaborazione esistente da più di vent’anni fra le due Università”.
Il presidente Fugatti ha ringraziato tutte le realtà coinvolte in questa ambiziosa sfida, fra cui anche il ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, che ha supportato gli sforzi delle due Università coinvolte e della Provincia autonoma di Trento. “Questa realtà – ha sottolineato ancora – si aggiunge alle altre strutture di eccellenza presenti in Trentino, fra cui Fbk, Fem, Cibio, i cui membri oggi siedono nelle sedi nazionali in cui si prendono le decisioni importanti anche per contrastare il Covid-19. La volontà di creare un forte presidio territoriale nel campo della salute, che era alla base di questo progetto, si è ulteriormente rafforzata con l’avvio della pandemia. Oggi abbiamo 60 studenti e studentesse di Trento, di Bolzano e anche delle regioni vicine, iscritti al 1° anno: una partenza ‘forte’, una sfida che continua”.