L’ASSOCIAZIONE L’UOMO LIBERO IN KOSOVO PER IL PROGETTO “DOC’S FOR KIM”

Claudio Chiarani18/06/20182min
Uomo Libero

Nel Kosovo, la piccola repubblica autoproclamatasi indipendente dalla Serbia dieci anni fa, dove tutt’oggi le tensioni militari sono dietro l’angola, in particolare con l’Albania, l’associazione presieduta da Walter Pilo si è recata allo scopo di avviare un progetto pensato e fortemente voluto dall’Associazione “Amici dei Dečani” in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano in congiunzione con l’Ospedale dei Bambini, sempre di Milano, Vittore Buzzi. Una delegazione si è recata laggiù per avviare la realizzazione di quattro strutture ambulatoriali che sorgeranno nei villaggi di Gracanica, Gornie Kusce, Pasjane e Velila Hoca, e saranno attrezzati al fine di permettere uno screening pediatrico completo alla popolazione di oltre mille bambini che vivono in quelle aree. Dalla pediatrica in generale all’odontoiatria, dalla gastroenterologia all’oftalmologia e, in particolare, all’alimentazione. L’Uomo Libero, in particolare, s’impegna nella costruzione di una di questa che porterà il nome di Claudio Semeraro, l’imprenditore rivano scomparso il 23 settembre del 2011 a seguito di un tragico incidente in bicicletta lungo la statale Gardesana orientale nei pressi di Navene. Si tratterà di un ambulatorio dedicato oftalmico, equipaggiato delle necessarie attrezzature atte a misurare i difetti visivi o altre patologie, avrà la durata di tre anni e un costo pari a 14.700 euro, denaro che serve al mantenimento dell’ambulatorio oftalmico e l’acquisto di uno strumento che si chiama auto refrattometro. I volontari sono in questi giorni in Kosovo, dove nelle regioni sopravvissute alla guerra civile le condizioni di vita rimangono molto precarie, dove la sanità è in gran parte privata e il diritto alla salute è molto precario. La volontà de l’Uomo Libero, dunque, è di portare, a prescindere dalla razza, religione o condizione sociale un aiuto concreto che possa donare un po’ di benessere a quelle popolazioni.

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